Politiche 2022: Giuseppe Perri (IdM)

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“L’Italia del Meridione convergerà su quell’area politica che condividerà le nostre battaglie e il nostro modello di ripresa economica e di giustizia sociale”

 

È iniziata la caccia agli elettori, slogan e propaganda elettorale che si ripete da 20 anni. Caccia agli extracomunitari, pace fiscale, pensioni minime, redditi di cittadinanza, diritto di nascita, diritto di scuola, cannabis si cannabis no, termovalorizzatori o nuove discariche. Tutti punti certamente da considerare e regolamentare ma di fondo temi rivolti al singolo, volti a fare breccia nella superficialità dell’uno e non del ciascuno.

Nessuno discute di interventi volti a contenere l’inflazione che a fine anno viaggerà a due cifre, nessuno parla e si espone in modo chiaro su come in sede europea sarà gestita la posizione delle due opposte Italie in fatto di guerra e fronte ucraino.

Siamo in buona sostanza davanti ad una classe politica che ha difficoltà nel prendere una posizione netta in materia di energia green e non per mancanza di progettualità, ma per il timore reverenziale che esprimersi in tali settore significa essere impopolare. All’orizzonte non vi è traccia della ridimensionamento dei divari tra le regioni del Sud con il resto d’Italia e d’Europa. Siamo in presenza di una nazione in piena recessione, ove i partiti politici, responsabili di questa situazione economica, continuano sulla falsa riga dell’enfasi a cavalcare slogan civici e personali, mentre il prezzo del denaro in regioni come la Calabria costa più del doppio del resto del Paese. Siamo in un sistema, dove la classe dirigente politica, non prende ancora atto della sperequazione dei servizi e diritti tra un sud che ogni anno manda migliaia di giovani promesse all’estero e un nord che è costretto ad assumere necessariamente e senza nessuna discriminazione extracomunitari. Siamo davanti ad una campagna elettorale piatta, orizzontale, incapace di mettere mano su un piano organico di rilancio delle imprese smart e innovative nel sud Italia. Sia ben chiaro, il sud non chiede interventi straordinari ma piani strutturali e innovativi che consentano a chi fa impresa di delocalizzare nelle aree interessate rami di impresa garantiti da agevolazioni fiscali con automatico aumento del netto in busta paga.   Soltanto creando lavoro si può mettere veramente limite all’uso indiscriminato del reddito di cittadinanza.

Ma i problemi dei partiti, dopo la riforma e la riduzione del Parlamento, sono altri: garantirsi un posto in Parlamento, altrimenti bisogna cercare lavoro. Ed ecco, dunque, la strategia della propaganda: mentre l’agricoltura viene osannata ma poi partecipare ad un bando di finanza agevolata diventa impossibile, quando, infatti, alla fine si è riusciti ad avere l’assegnazione, inizia il calvario delle garanzie (rating) bancarie per la concessione di un finanziamento che dovrebbe essere già tuo.

Questi sono i temi che come Italia del Meridione stiamo portando avanti da sempre e in questa tornata elettorale faremo sentire in ogni modo e luogo le nostre istanze. Il nostro appoggio convergerà su quell’area politica che condividerà le nostre battaglie e il nostro modello di ripresa economica e di giustizia sociale, che vede nelle aree oggi definite dall’Europa regresse, i punti nevralgici di resilienza e ripartenza del nostro Paese, unico ma federale.

 

 

Giuseppe Perri

Vice segretario federale Italia del Meridione