La tua storia – William Bavone

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William Bavone, autore del libro “La tua storia” edito da Bertoni Editore.

Intervista a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.

D. Quando è nato in te il desiderio di iniziare a scrivere libri?
R. Innanzi tutto grazie per l’interesse. Non saprei individuare un momento preciso in cui io e la scrittura ci siamo incontrati. Si tratta di un qualcosa di innato, un istinto che pian piano ha vissuto un crescendo. Se dovessi cercare un momento in cui il tutto ha avuto un’ufficialità, direi il 2012 quando mi chiesero di scrivere un saggio di approfondimento sull’economia e la politica dei paesi sudamericani. Da lì è stato naturale proseguire per poi evolvere, nel 2016, e iniziare un percorso nella narrativa. Credo che l’elemento costante sia il desiderio di comunicare agli altri utilizzando la scrittura e per questo ho sperimentato molto prima di trovare la mia strada (e chissà se l’ho trovata veramente o se sono all’ennesima evoluzione).

D. Se ti dovessi descrivere usando solo tre aggettivi quali sarebbero e perché?
R. Ti direi impulsivo, frettoloso, meticoloso. L’impulsività si sposa bene con il mio essere frettoloso perché seguo l’istinto, corro troppo e a volte sbaglio in questo. Prendiamo per esempio i concorsi letterari: molto spesso per la mia fretta di fare non ho raggiunto l’obiettivo massimo e questo è male. Altre volte, la mia voglia di arrivare al più presto a un dunque, mi ha messo in una posizione “antipatica” nei confronti di altri. Ma di base ha a che vedere tutto con il mio approccio alla scrittura, sono una penna veloce e quando sviluppo una storia non vedo l’ora di liberarmene (pubblicarla) per potermi dedicare alla prossima. Tutto questo in editoria è sbagliato perché (ho imparato) occorre darsi il giusto tempo per essere efficienti ed efficaci. Aspetti che non riuscivo a comprendere in un’arte così fluida. Poi c’è la parte di me meticolosa, quella che vuole avere il controllo di tutto e di ogni opzione disponibile per esser pronta all’azione e/o alla reazione. Centra qualcosa il fatto che sono del segno della vergine? Io ci credo poco ai segni zodiacali, ma a detta di chi mi conosce…

D. Quanto tempo hai impiegato per ideare dalla A alla Z “La tua storia” di Bertoni Editore Junior?
R.”La tua storia” è puro istinto paterno. Nel 2018 è nato il mio primo figlio, Francesco, e questa piccola storia è stato il mio modo di raccontargli la magia del suo arrivo.

D. Chi credi “dovrebbe” comprare e leggere il tuo libro?
R. Credo sia un libro intimo, una storia semplice che qualsiasi genitore potrebbe voler raccontare al proprio figlio. Il bambino è al centro della felicità di una famiglia e “La tua storia” celebra questo messaggio universale.

D. Quali sono le tue fonti di ispirazione nell’ambito artistico-culturale?
R. Amo la letteratura sudamericana, ha un tocco sanguigno nella prosa. Credo sia dovuto alla sofferenza che il continente ha vissuto, un dolore indotto dalle dittature, dagli interessi di altri che hanno voluto il sacrificio di molti. Ho la mia personale collezione dedicata al grande Luis Sepulveda e ho dato a mio figlio, come secondo nome, proprio quello del grande scrittore cileno. Ma amo anche la scrittura di Chuck Palahniuk, Charles Bukowski e Carlo Lucarelli.

D. Che importanza ha il genius loci all’interno del tuo lavoro?
R. La scrittura ruota sempre intorno all’animo umano e l’arte narrativa in sé deriva da quelle che io chiamo “visioni”, ossia veri e propri flussi di immaginazione che esplodono in testa e pulsano nelle vene finché non si decide di tradurli in un manoscritto. È una sorta di pulsione, un’ossessione che vive un crescendo e che quindi “obbliga” alla scrittura (atto liberatorio). Ma è anche progettazione perché l’errore più comune degli esordienti è credersi unici, soli e mossi dall’istinto. La realtà è che occorre studio, progettazione, confronto e soprattutto affidarsi a persone competenti come gli editor. Qui, chi fa da sé non va da nessuna parte, credimi.

D. Quale progetto presumi ti rappresenta di più fino ad oggi? Puoi raccontarci la sua genesi?
R. Domanda difficile questa. Ho scritto tanto e cose molte diverse. Ho sperimentato la narrativa per bambini (come nel caso di “La tua storia” o “Il mio amico Fuser” editi da Bertoni Editore), ho prodotto molti libri di economia e politica internazionale, ho sperimentato la narrativa tragicomica e surreale e ho addirittura scritto un racconto horror e uno di fantascienza. Solo dopo tanto girovagare ho messo a fuoco il percorso più adatto alla mia scrittura e credo (per ora) sia la narrativa di genere thriller.

D. Quale consiglio daresti ad un giovane che avrebbe desiderio di intraprendere prossimamente il tuo stesso cammino?
R. Trovate la vostra strada, la vostra voce. Leggete perché la lettura è la prima forma di studio. Non snobbate gli scrittori italiani, non ignorate le nuove voci della narrativa nostrana: dovete leggerli e imparare da loro. Fate un corso di scrittura e affinate tecnica e stile. Partecipate ai concorsi per racconti non per vincere ma per misurare il livello a cui siete arrivati. Occorre tanta umiltà e per questo motivo occorre tenere a bada il proprio ego. Non parlate male degli altri autori, ma supportateli sempre. La scrittura non è una competizione ma una condivisione culturale e un lavoro e in quanto tale va rispettata. Accettate le sconfitte e l’insuccesso: sono lezioni da cui imparare, null’altro. Rialzatevi sempre e continuate a scrivere.

D. Quali i tuoi progetti futuri?
R. Ho da poco firmato un contratto con Newton Compton, ho conquistato la fiducia di un agente letterario che crede in me, quindi il primo progetto per il futuro è tradurre la mia narrativa da promessa a certezza. Non è un percorso facile, ho tanto da lavorare e devo continuare a studiare. Scrivere non è solo estro creativo ma richiede molto rigore e professionalità. A volte si tocca il cielo con un dito, ma bisogna stare attenti a non cadere perché ci si fa male, molto. Piccoli passi, un gradino per volta e sempre verso l’alto. Questo è l’obiettivo massimo e bisogna tenere la testa bassa e imparare da chi quella strada l’ha già fatta o la sta facendo assieme a me.

D. Grazie William Bavone per la tua disponibilità e gentilezza… come vorresti finire questa nostra chiacchierata?
R. Ti ringrazio per il tempo dedicatomi e per avermi permesso di parlare ai lettori. Ti lascio con una richiesta e un’affermazione. La richiesta che faccio ai lettori è di parlare dei libri. Parlatene, recensiteli sul web, sui canali social. Se un libro è meritevole, siatene promotori. Chi scrive esiste solo grazie ai suoi lettori. Io non sarei nulla senza chi mi legge e per questo ringrazierò sempre chi decide di immaginare tramite le mie storie.
Per quanto riguarda la mia affermazione si tratta della definizione che trovo pertinente al mio modo di vedere quest’arte fatta di parole e “visioni”:

“Scrivere: voce del verbo pensare”

Il libro in breve…

La nascita di un figlio spiegata in modo semplice e magico. Una piccolissima storia dove ogni bambino può scoprirsi protagonista.

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Dettagli
Autore: William Bavone
Illustratore: Vanessa Barbiero
Editore: Bertoni
Collana: Junior
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 28 febbraio 2022
Pagine: 24 p., ill. , Brossura
Età di lettura: Da 0 anni
EAN: 9788855354516