Covid: Lazio, al via tamponi rapidi dai medici di famiglia

Medici di base praticano dei test rapidi ai loro pazienti, Ostia, Roma, 14 novembre 2020. Il dottor Valente e altri 8 medici di famiglia hanno richiesto e gli è stata concessa dal X Municipio la struttura del Centro Anziani per fare i tamponi al covid-19 ai loro assistiti. ANSA/EMANUELE VALERI
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Da Ostia ad Ariccia, da Civitavecchia ad Anzio i tamponi rapidi dai medici di famiglia sono diventati realtà nel Lazio. I medici di medicina generale hanno iniziato a effettuare i test antigenici e le Asl – ha reso noto l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato – stanno distribuendo i primi 50 mila test (dei 200 mila previsti) con i relativi dispositivi di protezione individuale.”L’impegno dei medici di medicina generale in questa fase è assolutamente rilevante – ha sottolineato D’Amato – In questa fase i test rapidi rappresentano un valido strumento di screening per individuare precocemente sospetti casi positivi”. E “presto”, ha assicurato l’assessore, ci saranno “a disposizione i test differenziali che discriminano il COVID dall’influenza stagionale”. Sono a Ostia, Ariccia, Civitavecchia, Anzio, Tor de Cenci i primi studi di medici di medicina generale che stanno eseguendo i tamponi rapidi antigenici. La FIMMG di Roma ha spiegato che a Ostia su 50 prelievi sono stati individuati 4 positivi asintomatici e ad Ariccia due. “Cittadini con una carica virale ben marcata e che diversamente avrebbero continuato a diffondere il virus” viene sottolineato. Ad oggi i medici di famiglia che hanno aderito al bando regionale sono circa 500, in crescita rispetto ai 350 che risposero al primo avviso. A Ostia 25 tamponi sono stati eseguiti nel centro anziani di via dell’Idroscalo da Fabio Valente che lavora in un gruppo di nove colleghi: “Abbiamo parlato con il Municipio che ha dato il suo assenso e gli anziani del centro si sono messi a disposizione – ha spiegato – I locali permettono di lavorare in totale sicurezza. A breve saranno disponibili altri quattro centri anziani e questo permetterà di creare l’infrastruttura necessaria a intercettare il virus prima che si diffonda”. (ANSA).