“Il ruolo della NATO e il nuovo concetto strategico”

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Giovedì 9 marzo 2023, presso l’Aula 3 dell’Università LUMSA (sede di Piazza delle Vaschette in Roma) si è tenuto il convegno dal titolo “Il ruolo della NATO e il nuovo Concetto Strategico”.

 

Un evento nato dalla collaborazione tra il Think Tank Trinità dei Monti, fondato da Pierluigi Testa, e il Cenacolo di studi diplomatici e internazionali dell’Università di Roma LUMSA, diretto dalla Prof. Tiziana Di Maio.

 

Nel corso dell’evento è stato approfondito il concetto di NATO, unico e regolare fòro di consultazione, tra gli Alleati europei e gli Stati Uniti d’America, su questioni operative in tema di sicurezza e difesa collettiva, un’organizzazione che raccoglie ad oggi trenta nazioni, unite da princìpi e preoccupazioni comuni, almeno sulla scena internazionale, che si consultano, si coordinano e agiscono insieme, se necessario.

 

Secondo Pierluigi Testa, “grazie all’Alleanza, pilastro della difesa e della sicurezza euro-atlantica, abbiamo scongiurato il rischio di un grande conflitto – potenzialmente anche nucleare – durante il lungo e complesso periodo di la guerra fredda“.

 

La NATO è un qualcosa di eccezionale in termini di valore aggiunto per la sicurezza dei nostri Paesi che nessun’altra organizzazione occidentale può offrire, ed è particolarmente rilevante in momenti drammatici come quello che stiamo attraversando dall’inizio della guerra di aggressione della Russia di Putin in Ucraina.

 

 

L’Ambasciatore Checchia ha sottolineato come “tale aggressione abbia spalancato le porte ad una nuova era strategica in Europa e restituisca la NATO alla propria missione fondamentale, sancita dall’articolo 5 del Trattato di Washington” – o regola del “tutti per uno, uno per tutti” dei famosi tre moschettieri, come la indicano i francesi – secondo cui le nazioni della Nato “concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in Nord America, sarà considerato un attacco contro tutte”.

 

Particolare rilievo hanno in tal senso i tratti qualificanti della NATO stessa, ovvero quelli che la distinguono – sia per ambito di competenza che per le procedure decisionali basate sul “consesus” – dalle altre Organizzazioni multilaterali.

Infatti, nei “Consigli Atlantici” nelle decisioni che vengono prese sia a livello di rappresentanti permanenti, di ministri degli Affari Esteri o della Difesa o anche da capi di stato, tutti gli alleati hanno almeno in teoria lo stesso peso. Quindi, il mancato accordo anche di un solo alleato sarebbe sufficiente a bloccare l’adozione di una decisione. La necessità del “consensus” (che non è l’equivalente dell’unanimità) conduce, in altri termini, inevitabilmente alla ricerca di un compromesso in nome della reciprocità delle concessioni.

 

E a più di 70 anni dalla sua istituzione, infatti, avvenuta con la firma del Trattato di Washington dell’aprile del 1949, risulta tuttora imprescindibile il mantenimento di un vitale legame di concertazione sulle tematiche della difesa e della sicurezza, ancor più alla luce dell’aggressione russa all’Ucraina, tra Stati Uniti e il Canada da un lato e gli alleati europei, di più o meno recente adesione, dall’altro.

 

L’Alleanza atlantica rappresenta oggi, e sin dalla sua fondazione, l’espressione più profonda e operativa del legame in essere tra Europa e Stati Uniti su cruciali momenti politici e questioni militari; un legame che quando è venuto meno ha avuto ripercussioni in Europa, come quando tra le due guerre mondiali gli Stati Uniti d’America andarono via dal vecchio continente, a causa del rifiuto del Senato americano nel 1921 di far aderire gli Stati Uniti alla Società delle Nazioni, non contribuendo al dibattito su come strutturare l’Europa,. E sappiamo cosa è successo a seguire.

 

Risulta, altresì, accresciuta la rilevanza della componente “Deterrenza e Difesa” all’interno dei tre cosiddetti “core-task” dell’Alleanza (difesa collettiva, sicurezza cooperativa, gestione delle crisi), a seguito dello sconvolgimento geo-politico determinato in Europa a partire dal 22 febbraio 2022, che ha fatto sì che fosse implementato il “più importante rafforzamento della difesa collettiva alleata dalla fine della guerra fredda” (cit. Jens Stoltenberg, Segretario generale della NATO).

 

Inoltre, particolare attenzione meritano i tratti fortemente innovativi che il Concetto Strategico adottato al Vertice alleato di Madrid del 28-30 giugno 2022 presenta rispetto al precedente (quello approvato dai Capi di Stato e governo alleati a Lisbona nel 2010, in un contesto geo-politico profondamente diverso in cui si coltivava ancora la speranza da parte dell’alleanza di poter pervenire addirittura a un “partenariato strategico tra la NATO e la Russia”).

 

Last but not least” il tema cruciale, sia in termini concettuali che operativi, delle sfide poste all’Alleanza dalle “potenze autocratiche” (Russia e Cina in primis) sul terreno delle nuove tecnologie (le cosiddette “emerging disruptive technologies /EDT”), nonché quello, distinto, della collaborazione anche su tale ultimo versante tra la NATO e l’Unione Europea, non a caso definita nel Concetto Strategico, adottato lo scorso giugno, “partner unico ed essenziale”.

 

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Giovedì 9 marzo 2023

dalle ore 17:00 alle 19:00

Università LUMSA – Aula 3

Piazza delle Vaschette 101, Roma

 

PROGRAMMA

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Introduzione:

Prof. Tiziana Di Maio, Presidente del Corso di Laurea magistrale in Relazioni Internazionali e Coordinatrice del Cenacolo di studi diplomatici e internazionali dell’Università di Roma LUMSA

 

Interventi:

 

Pierluigi Testa, Presidente del Think Tank Trinità dei Monti

 

Ambasciatore Gabriele Checchia, già Ambasciatore d’Italia presso la NATO a Bruxelles e presso l’OCSE a Parigi

 

 Moderazione:

Ivan Solimini, Cenacolo di studi diplomatici e internazionali dell’Università di Roma LUMSA