Energia, Mele (Servizi Fondo Bombole Metano): nostra esperienza a servizio transizione ecologica

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Intervistiamo il Professor Marco Mele, amministratore unico della Servizi Fondo Bombole Metano dal 1° gennaio 2023, la società che si occupa da oltre 50 anni della revisione e del collaudo delle bombole a metano, installate sulle auto e sugli autobus che circolano in Italia.

Professor Mele recentemente è stato affidato alla Sfbm un nuovo incarico.

Il decreto energia, convertito in legge a febbraio scorso, ha affidato alla Sfbm la ricerca per la sicurezza delle bombole alimentate ad idrogeno, il vettore del futuro di cui si parla molto. Viste le particolari caratteristiche di questo elemento, le bombole necessiteranno di test idonei per certificarne la sicurezza, che resta un tema centrale. A questa ricerca, vista la sua importanza, prenderanno parte spin off universitari, dipartimenti di diverse università italiane, nonché il Cnr con cui abbiamo avviato una interlocuzione in tal senso.

 

Il taglio del contributo sul metano è stata la sua prima iniziativa.

Sì, già ad aprile 2023, dopo aver messo in atto una importante spending review interna, abbiamo tagliato il contributo del fondo bombole metano, passato da 0,062 a 0,042 al metro cubo. E’ stato un primo segnale di attenzione verso i cittadini che utilizzano il metano come carburante. L’ho ritenuto importante in un momento di crisi del Paese.

 

Il bilancio societario ne ha risentito?

Assolutamente no, grazie proprio ad una razionalizzazione dei costi che abbiamo portato avanti. Abbiamo cercato di ridurre il ricorso ai service esterni potenziando le risorse all’interno dei nostri stabilimenti, abbiamo iniziato a riscuotere i crediti esigibili e tagliato le spese superflue. Ho cercato di fare, in poche parole, quello che farebbe un buon padre di famiglia che deve far quadrare i conti. Ovviamente c’è ancora molto da fare. Ad oggi, le fornisco solo una cifra, l’utile è in attivo di circa 2 milioni di euro.

 

Quali sono i prossimi obiettivi?

Dobbiamo viaggiare veloci. Oltre alla ricerca sull’idrogeno dobbiamo occuparci anche dell’incarico che ci ha affidato, a dicembre, il Comitato ISO TC 22/SC 41 riguardante la ricerca sulla sicurezza delle bombole in acciaio contenenti metano/biometano in miscela con l’idrogeno a percentuali crescenti, fino a un massimo del 30%, rispetto al 2% già previsto dalla normativa. Il metano, ma ancor più il biometano, insieme all’idrogeno possono essere considerati un passaggio intermedio verso il vettore del futuro che sarà l’idrogeno. Vogliamo mettere a disposizione la nostra esperienza sulla sicurezza dei futuri mezzi di trasporto sempre più green per contribuire al processo di transizione ecologica.