Dalla Legge Basaglia al riutilizzo dell’Ex Manicomio S.Maria della Pietà

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Ieri pomeriggio (sabato 15 maggio) centinaia di persone hanno attraversato M.Mario. Per ricordare i 43 anni dalla Legge 180 e la storia dei manicomi e della loro liberazione e per rivendicare l’uso Pubblico, Culturare e Legale dell’Ex Manicomio di Roma S.Maria della Pietà. Dopo una Giornata passata al Parco del S.Maria della Pietà con il Collettivo Artisti M.Mario, l’orchestra Criansa, le Danze Popolari Internazionali le percussioni e danze delle Murghe, il Labortango, alcune compagnie teatrali. Esperienze nate, cresciute, ospitate dalla Ex Lavanderia nel Padiglione sgomberato il 25 febbraio scorso..
Alla fine del Corteo, in Piazza Guadalupe, c’è stata un’Assemblea con molti interventi tra cui Massimiliano Taggi., del Comitato “Si può fare” (il comitato che ha raccolto oltre 18mila firme per due proposte di Iniziativa Popolare sul riutilizzo del S.Maria della Pietà), Daniela Pezzi e Eugenio Ricci Presidenti rispettivamente della Consulta Regionale e di quella Cittadina per la Salute Mentale, Elisa Bongiovanni dell’Ass. Ex Lavanderia, il Forum per il Diritto alla Salute, Medicina Democratica e le rappresentanze dei Movimenti per il diritto all’Abitare, I lavoratori dello spettacolo e tanti altri. A dimostrazione che il destino dell’Ex Manicomio di Roma è una questione cittadina che chiama in causa la corretta gestione della Sanità Pubblica, le politiche culturali, la gestione urbanistica, il tema della partecipazione e della Democrazia. Ed anche il tema della legalità, secondo tutti, completamente violata dalle scelte istituzionali sul S.Maria della Pietà.
L’iniziativa chiede la sospensione e l’annullamento del progetto regionale in atto, che prevede la realizzazione di uno spezzatino confuso è inutile di funzioni sanitarie senza alcuna logica. Un progetto che non rispetta la Normativa Nazionale che impone l’uso del patrimonio degli Ex Ospedali Psichiatrici per produrre redditi da investire nei Progetti di Salute Mentale, come hanno sottolineato i rasppresentanti delle Associazioni dei familiari dei pazienti psichici. Normativa che non prevede l’utilizzo sanitario e addirittura vieta la reimmissione di strutture e servizi psichiatrici invece previsti nel piano in atto. La proposta alternativa che associazioni e cittadini propongono da ormai 25 anni è la realizzazione di un Polo Pubblico, prevalentemente Sociale, Culturale e turistico, con una parte di servizi di sanità pubblica territoriale (Consultorio, ambulatori di quartiere) che produca lavoro e risorse da destinare, a termine di legge, a sostenere l’applicazione della Legge 180. Le stesse proposte contenute nella Delibera di Iniziativa Popolare che il Comune ha approvato nel 2015 ma che ha completamente disatteso e in una Proposta di Legge Regionale, con 12mila firme che la Regione non ha mai discusso.