STARTUP: NASCE LA COMUNITÀ DEGLI INNOVATORI

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Al via la “Comunità degli innovatori”, un’iniziativa della Regione Lazio che riunisce i vincitori dei bandi europei 2014-2020 legati all’innovazione. Da quelli relativi alla Reindustrializzazione a quelli per il Distretto tecnologico per i beni e le attività culturali, da quelli per le startup fino all’innovazione femminile e i centri di ricerca.

Sono circa 600 progetti che hanno coinvolto oltre 500 imprese, fra le quali 150 start up, e 150 organismi di ricerca che la Regione Lazio ha sostenuto con contributi per circa 300 milioni di euro.

Un capitale di conoscenza, innovazione e imprenditorialità che già ora rappresenta un volano di sviluppo fondamentale per il nostro territorio ma che vogliamo rafforzare. La “Comunità degli Innovatori” punta infatti a valorizzare questo patrimonio, a favorire il trasferimento tecnologico e a promuovere lo scambio di esperienze e progetti. Il 4 luglio è stata presentata la App della Comunità e presto seguiranno altre iniziative come incontri “b2b” e missioni all’estero.

“Quando siamo arrivati alla Regione Lazio, nel 2013, trovammo una manciata di startup: 46. Oggi, dopo nemmeno 6 anni, sono 1048. Un esempio di quando il buon governo sul territorio cambia le cose concretamente. Le chiacchiere e l’odio no”- parole del presidente, Nicola Zingaretti.

“Le imprese oggi non chiedono soltanto finanziamenti, ma vogliono un’amministrazione che le segua, le supporti e le aiuti a fare rete. Ecco, la Comunità degli Innovatori che noi oggi lanciamo risponde proprio a questa richiesta, alla necessità di dare a questi talenti una casa comune –parole di Gian Paolo Manzella, assessore allo Sviluppo Economico, che ha aggiunto: oggi partiamo, presentiamo la mappa georeferenziata in cui possono essere localizzate le aziende che fanno innovazione e premiamo quelle che in questi anni hanno presentato progetti e idee all’avanguardia per coniugare tecnologia e sviluppo. Ma è solo l’inizio: qui, nella ricerca e nell’Università, c’è il nostro futuro. E noi vogliamo una politica che guardi al futuro”.