Cosa manca alla Roma di Mourinho?

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La Roma di José Mourinho al momento non occupa certamente la posizione di classifica che tifosi e società si sarebbero aspettati ad inizio stagione. È chiaro che al momento è ancora troppo presto per fare ragionamenti solo in relazione ai punti ottenuti, ma è evidente come 18 punti conquistati su 12 partite giocate siano troppo pochi per una formazione che punta quantomeno ad un piazzamento in Champions League. Che la stagione dei capitolini non sia partita nel migliore dei modi era già chiaro dopo le prime due gare di campionato: un pareggio interno contro la Salernitana ed un ko contro l’Hellas Verona hanno fatto scattare più di qualche campanello d’allarme. È poi arrivata la sconfitta contro il Milan, sempre all’Olimpico, ma nello scontro diretto è un risultato che può arrivare. La vittoria larghissima per 7 a 0 contro l’Empoli sembrava aver scacciato ogni fantasma, ma ecco che segue un pareggio contro il Torino e un nuovo ko molto pesante contro il Genoa (4 a 1 il risultato finale). In seguito è arrivato un filotto di tre vittorie consecutive, che ha ridato ossigeno alla Lupa: 2 a 0 contro il Frosinone, 4 a 1 contro il Cagliari e 1 a 0 contro il Monza, tutte compagini ampiamente alla portata di Dybala e compagni. Successivamente è arrivato il ko contro l’Inter, un risultato che però era messo in conto. La squadra capitolina ha dimostrato subito di saper reagire con il successivo 2 a 1 contro il Lecce, un ottimo modo per arrivare al derby con la Lazio. La stracittadina non è però andata oltre lo 0 a 0, dando vita ad una gara piuttosto scialba da parte di entrambi i fronti.

Nel complesso il ritardo che si è già accumulato sembra essere troppo per i giallorossi, che pur con tutti i limiti del caso, vantano una rosa dal tasso tecnico ben maggiore rispetto a quelle di scaligeri e liguri, che lottano per non retrocedere. Passando in rassegna le zone del campo, sono arrivati diversi rinforzi di spessore ma ancora non sufficienti per dare al tecnico Mourinho tutte le alternative di cui avrebbe bisogno per far fronte all’impegno sul doppio fronte. Oltre al campionato, infatti, la Lupa corre per l’Europa League dopo la sconfitta bruciante contro il Siviglia nella finale della passata stagione. Contrariamente a quanto si è visto nei campi nazionali, nella prima parte di stagione ha mantenuto un rendimento più che soddisfacente nella competizione europea e anche i pronostici della stampa e quote sul vincitore in Europa League tengono in grande considerazione la formazione giallorossa, quantomeno per l’approdo fino ai quarti di finale. Per il successo del torneo il grande indiziato è il Liverpool, finito nella seconda competizione europea dopo la tragica stagione in Premier League, dove ha agguantato la qualificazione in Europa per un soffio.

Tornando però all’analisi della rosa a disposizione del tecnico portoghese, probabilmente è il reparto offensivo quello ad essere maggiormente carente. Non tanto in qualità: Paulo Dybala prima (accolto calorosamente dai tifosi nell’estate 2022) e Romelu Lukaku quest’anno hanno innalzato di molto il tasso tecnico della rosa, ma permane un problema numerico. La carriera dell’argentino è stata costellata di infortuni muscolari che lo hanno spesso tenuto fuori e il solo belga non può pensare di trascinare il reparto offensivo in autonomia. L’altro attaccante in rosa è Andrea Belotti, reduce da una stagione disastrosa dal punto di vista realizzativo e desideroso di rivalsa, anche in chiave nazionale. Un altro punto debole è probabilmente la difesa, dove mancano giocatori d’esperienza: è presente il solito Chris Smalling, ma la carta d’identità segna 33 anni e gli infortuni non sono pochi: l’inglese è out da settembre per un problema al tendine e ancora non è chiaro quando potrebbe tornare definitivamente. Al suo posto è chiamato a fare gli straordinari Evan N’Dicka, ma ancora una volta le alternative per l’allenatore portoghese sono contate.