Safilens presenta i risultati di uno screening visivo scolastico

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Lo studio del dottor Marco Orlandi, realizzato con l’Associazione Italiana Studio e Ricerca sulla Visione (ASRV) su oltre 880 studenti a Roma, rivela che il 32,8% presenta disturbi non intercettati e necessita di controlli visivi approfonditi.

Vedere bene per crescere meglio: la vista è una funzione fondamentale nello sviluppo cognitivo, motorio e relazionale del bambino. Riconoscerne precocemente le fragilità rappresenta un gesto semplice ma potenzialmente rivoluzionario. È partendo da questa consapevolezza che nasce l’analisi condotta dall’Associazione Italiana Studio e Ricerca sulla Visione (ASRV), realizzata con il sostegno di Safilens e a cura del dottor Marco Orlandi, presidente dell’Associazione. Il progetto “Screening a scuola”, svolto tra marzo e maggio 2024, ha coinvolto 883 studenti dai 3 ai 13 anni di tre scuole romane con l’obiettivo di intercettare precocemente eventuali ametropie, deficit visivi e problematiche binoculari, con uno sguardo particolare alla miopia, in costante aumento tra i più giovani.

 

La metodologia applicata nel progetto ha unito la valutazione del visus tramite ottotipo di Snellen, lo screening refrattivo oggettivo con videorefrattometro Kaleidos 2Win, esami binoculari come cover test, stereopsi e convergenza, fino all’analisi posturale per individuare eventuali Posizioni Anomale del Capo (PAC), possibili indicatori di squilibri visivi. Un approccio integrato che ha restituito una fotografia precisa e dettagliata delle abilità visive dei bambini coinvolti.

 

I risultati parlano chiaro: il 32,8% dei bambini necessita di ulteriori approfondimenti clinici, con un 22,4% che presenta un’acuità visiva ridotta al di sotto di 8/10, e un ulteriore 10% con visione inferiore a 6/10 in almeno un occhio. Tra i bambini che già indossano occhiali, solo il 45% raggiunge una visione monoculare adeguata, segno di correzioni obsolete o gestite in modo non ottimale. La miopia si conferma il disturbo visivo più diffuso, presente in oltre il 13% del campione con visus ridotto, con un’incidenza crescente nei soggetti più grandi.

 

I dati relativi alla frequenza dei controlli oculistici sono altrettanto preoccupanti: quasi il 39% dei bambini non si sottopone a una visita da oltre due anni, mentre il 19% non ne effettua una da più di tre. Sul fronte della funzionalità binoculare, la stereopsi è risultata nella norma per il 97% dei bambini, ma non mancano segnali da non sottovalutare: carenze nella convergenza nel 10% dei casi, disturbi della motilità oculare nel 13% e posizioni anomale del capo rilevate nel 7,8%, spesso correlate a posture scorrette e a scarsa consapevolezza propriocettiva.

 

Lo studio conferma quanto uno screening visivo regolare all’interno delle scuole sia non solo utile, ma fondamentale. Intercettare i segnali di disagio visivo prima che impattino sull’apprendimento e sulla qualità della vita permette non solo di correggere tempestivamente le ametropie, ma anche di creare una vera cultura della prevenzione tra famiglie, docenti e istituzioni. La collaborazione tra professionisti della visione, scuole e aziende attente come Safilens dimostra quanto la sinergia tra pubblico e privato possa generare un cambiamento concreto. In un contesto in cui i bambini trascorrono sempre più tempo davanti agli schermi e sempre meno all’aria aperta, la salute visiva deve tornare al centro dell’agenda educativa e sanitaria.


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