ll regista romano Andrea Natale ritorna con una pregevole docuserie sul post covid.

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Andrea Natale, romano, una grande passione per il cinema  a tutto tondo – dalla fiction ai documentari – ritorna con un nuovo lavoro targato cinetika, la sua casa di produzione con cui da tempo si distingue per lavori di qualità e di spessore sociale. Natale assieme a Giuseppe Sciarra (Ikos, Venere è un ragazzo, Santità) e Ennio Trinelli scrittore di Vie di Scampo e regista teatrale di fama europea, ha realizzato una docuserie sul post covid, “L’ultima transIzione tra memoria e futuro”, uscito sulla piattaforma WeShort.
Una pregevole docuserie in sei puntate di mezz’ora ciascuna che tocca vari temi come le fake news e  il linguaggio d’odio in rete, lo smart working e l’avvento del digitale negli ultimi anni, il femminismo e la green economy – mai così attuali e urgenti in una società in perenne cambiamento -;  la cultura, l’arte e il turismo e le loro nuove trasformazioni, accelerate dalla pandemia ed inoltre viene dato grande spazio anche agli aspetti sociali, economici e religiosi che stanno caratterizzando questi ultimi anni così turbolenti per la nostra società.
Tanti i nomi coinvolti, da Francesco Rutelli a Ginevra Bompiani, per passare a Cesare Pietroiusti, Luca Lamesa, Lia Tagliacozzo, Flavia Fratello, Francesco Saverio Teruzzi, Dino Pesole, Domenico De Masi, Federico Rampini, Fabrizio Dal Passo, Lorenza Morello e tanti altri ancora. Gli intervistati da Natale, Sciarra e Trinelli sono stati chiamati a interrogarsi e a riflettere su quello che è il periodo che stiamo vivendo e che potremmo apprestarci a vivere in futuro tra ragionamenti filosofici, politici o pragmatici.
L’ultima transizione tra memoria e futuro è sicuramente un lavoro ambizioso e prezioso che vuole raccontare la fase delicata degli anni 20 del nuovo millennio con onestà, curiosità, rigore morale e etico, allo scopo di fornire agli spettatori degli strumenti per ragionare con lucidità su quanto ci è accaduto. Andrea Natale dopo Australian Dreams e S.O.S Sold out? continua il suo percorso nell’ambito del documentario mescolando giornalismo e cinema in maniera scrupolosa e con i piedi ben saldi sulla realtà e le sue tante verità ed interpretazioni.