Altaroma premia gli accessori trasformabili in pelle di seconda scelta creati dalla studentessa di Istituto Modartech Alessandra Caroti

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La giovane designer toscana trionfa nel concorso dedicato ai talenti emergenti di CNA Federmoda con materiali di scarto recuperati da aziende del distretto conciario e un messaggio di autoaccettazione: “Le imperfezioni raccontano chi siamo”

Con abiti e accessori trasformabili, realizzati con pelle di seconda scelta e di riciclo e un messaggio di autoaccettazione, Alessandra Caroti, studentessa di Istituto Modartech, originaria di Cecina, in provincia di Livorno, trionfa nel 32° Concorso nazionale professione moda giovani di CNA Federmoda. Oggi la premiazione al Guido Reni District, nell’ambito di Altaroma.

In passerella il cappotto multitasche e il cappello trasformabile in borsa, realizzati dalla giovane designer. A consegnare il premio, per la sezione Pelletteria e Calzature, Piergiorgio Vitalini, fondatore di Forza Giovane, “Per la cura e la ricerca dei materiali di seconda scelta, ridando loro nuova vita in un elogio di nuova bellezza e creatività”. Il concorso si sviluppa con un’esperienza di mentorship e mette in palio borse di studio, esperienze lavorative e premi.

La collezione di Alessandra Caroti, intitolata “Shameless Skin”, racconta la storia personale di una ragazza con problemi di pelle, battaglia difficile da combattere giorno dopo giorno. In una ode alla diversità, vengono utilizzati pellami di scarto, bollati come difettati e fallati, che in realtà nascondono caratteristiche uniche e particolari. Intarsi di pelle vengono esaltati dal contrasto con tessuti tinti in modo naturale con argilla, vino, caffè, lanciando un messaggio di speranza, inclusività ed accettazione.

“I nostri difetti e le nostre imperfezioni raccontano chi siamo – dichiara la designer – ci rendono unici e diversi dagli altri. Per questa capsule collection ho voluto scegliere solo pellami di scarto. A differenza del solito, i pellami difettati sono stati messi in bella vista, esaltati, in un evidente elogio alla diversità e a tutto ciò che la nostra società bolla come “brutto”. I design di abiti e accessori sono studiati per andare incontro alle esigenze di ogni persona garantendo così la possibilità di utilizzarli in diverse situazioni”. Pelle di scarto, nido d’ape, fresco di lana e lycra pesante sono stati recuperati tra aziende tessili di Prato e concerie di Santa Croce.

“Un riconoscimento che premia il lavoro di squadra – sottolinea Alessandro Bertini, Direttore di Istituto Modartech – e il network che abbiamo costruito nel corso degli anni con le aziende dei principali distretti del Made in Italy. L’artigianalità diventa strumento di inclusione sociale e sostenibilità, valori radicati nel DNA di Istituto Modartech, propri delle nuove generazioni”.