AL VIA IL WEBINAR SULLA SCUOLA PUBBLICA: “PIÙ PARITÀ PER LE PARITARIE, PIÙ LIBERTÀ PER TUTTI” LUNEDI’ 15 GIUGNO, ORE 12.45 EVENTO ONLINE SULLA PIATTAFORMA ZOOM

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Le cronache attestano che oltre il 30% di scuole paritarie potrebbe non riaprire a settembre. Un sistema pubblico non pluralista sarebbe un grave danno per il Paese e per la libertà di tutti.

Lunedì 15 giugno, dalle ore 12:45, si svolgerà sulla piattaforma online Zoom il primo “web-pressing” parlamentare, organizzato dalle 50 associazioni non profit dell’appello pro-paritarie (Comitato POLIS PRO PERSONA) e da RICOSTRUIRE. A pochi giorni dal voto alla Camera dei Deputati sul “DL Rilancio” occorre, infatti, un impegno straordinario e appassionato del Parlamento affinché le scuole paritarie possano riaprire a settembre. E con la sopravvivenza della scuola pubblica paritaria è in gioco un pezzo essenziale della libertà di tutti.

Un impegno straordinario del Parlamento che Giancarlo Loquenzi chiederà, fra gli altri, a: Maria Elena BOSCHI(Iv), Maria Stella GELMINI (Fi), Giancarlo GIORGETTI (Lega), Stefano LEPRI (PD), Giorgia MELONI (FdI), nonché ad Anna ASCANI, Viceministra alla Pubblica Istruzione, che si alterneranno collegandosi con la piattaforma. L’incontro webinar sarà introdotto da un saluto scritto della Senatrice Maria Elisabetta Casellati, Presidente del Senato della Repubblica.

Il webinar nasce per discutere su una serie di documenti sulla scuola pubblicati durante l’emergenza Covid-19. Il documento delle associazioni Agorà per la parità (https://bit.ly/2UIOo7Z) verrà presentato da Luigi Morgano (FISM-AGORÀ); il Piano Scuola di RICOSTRUIRE per la riapertura in sicurezza delle scuole (https://bit.ly/2XNV1rt ) da Stefano Parisi (promotore di RICOSTRUIRE); l’appello delle 50 associazioni non profit per le scuole paritarie (https://bit.ly/2XMcvEl) da Suor Anna Monia AlfieriDomenico Menorello e Piero Fassino.

Al seguente link è possibile registrarsi al webinar:

https://us02web.zoom.us/meeting/register/tZ0qceGopzwpHtOraEd-Rt9xqJaEK3ngTEPg

Completata la registrazione su Zoom, riceverai per email la password e le indicazioni per unirti al meeting.

Ti preghiamo di non tenere acceso il microfono durante il webinar. Si può usare la chat per le domande e osservazioni.

                                                                                                                                                                                                                                                                                 Le sottoscritte associazioni no profit chiedono a tutti i gruppi parlamentari e alle
componenti del gruppo misto del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati,
nonché alle forze politiche rappresentate nel Parlamento e a ogni senatore e deputato
uno specifico impegno affinché nei lavori di conversione in legge del D.L. 19 maggio
2020, n. 34 (c.d. “Decreto Rilancio”) vengano riparate tre gravi ingiustizie nei
confronti della fondamentale realtà delle scuole pubbliche paritarie italiane, che
potrebbero invece offrire ulteriori opportunità al sistema scolastico italiano in questo
grave momento.
1) Una prima discriminazione si trova al Capo VIII del Decreto Rilancio (art. 230-
235), interamente dedicato alle “misure” per superare la pandemia in corso “in
materia di istruzione”, fra cui le condizioni igieniche delle lezioni o il potenziamento
della didattica a distanza (cfr. art. 231 con 331 milioni di euro; art. 234 con 10
milioni), nonché alle “misure di contenimento del rischio epidemiologico” “in
relazione all’avvio dell’anno scolastico”(cfr. art. 235 con un miliardo di euro). Tutto
ciò però ad esclusivo beneficio delle sole scuole statali, nonostante il “sistema
nazionale di istruzione” sia “costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie”
(art. 1 Legge n. 62/2000). E nonostante gli art. 32 e 33 della Costituzione obblighino
la Repubblica a tutelare la salute di tutti, nonché ad assicurare alle scuole paritarie e
ai loro alunni “un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole
statali”.
2) Una seconda discriminazione si ricava dalla comparazione non soltanto fra il
sistema scolastico statale e quello delle scuole paritarie, ma persino fra queste ultime
e gli istituti di istruzione profit, che hanno la natura giuridica di imprese, e per questo
sono stati già alleviati con le misure appositamente previste per i soggetti
commerciali, quali per es. la trasformazione in credito d’imposta dei canoni per gli
immobili usati per l’attività “industriale, commerciale o professionale” (art. 28),
benefici che tuttavia non valgono per le rette versate per consentire l’esistenza stessa
delle scuole paritarie.
3) Dunque: riparare una ingiusta contribuzione. I genitori degli alunni delle
pubbliche paritarie (che fanno risparmiare allo Stato per l’istruzione dei loro figli e
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che, pagando le tasse, sostengono anche la sanificazione delle scuole statali) stanno
patendo la crisi economica come tutti gli italiani, e in molti non riescono a pagare le
rette. Urge un sostegno economico adeguato, per non annichilire il diritto
“prioritario” dei genitori “nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro
figli” (art. 26 Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e art. 29 e 30
Costituzione) e per garantire la sopravvivenza stessa delle scuole paritarie da loro
liberamente scelte. L’art. 233 stanzia € 155,74 per ciascuno degli 866.805 alunni delle
paritarie: che corrisponde a neanche metà della retta di un mese! Nel momento in cui
viene opportunamente riconosciuto un bonus di € 500 per una vacanza (art. 176) o
per un monopattino elettrico (art. 229), l’istruzione -ci sembra- meriti ben di più!
4) Le paritarie: un bene per tutti, anche nell’emergenza. In un’ottica di reciproco
aiuto in un momento così difficile gli istituti di istruzione statali potrebbero avere
necessità di locali in alternativa ai turni ipotizzati per garantire il distanziamento, e
quegli istituti paritari che dispongono di locali in più potrebbero porli a disposizione
-su base volontaria- della scuola statale, purché a un canone congruo – se pure
calmierato – e con oneri di sanificazione a carico dello Stato (cfr. punto 1).
Chiediamo pertanto che, in sede di conversione del DL n. 34/2020, le misure a
sostegno delle scuole pubbliche paritarie siano riconfigurate secondo il principio di
sussidiarietà, ponendo al centro la famiglia e lo studente, e cioè per:
a. riconoscere – in attuazione della legge n. 62/2000 – la detraibilità
integrale delle rette, allo scopo prevedendo che i benefici fiscali
stabiliti dall’art. 28 del D.L. 34/2020 per i canoni dei soggetti profit e
commerciali si applichino anche alle rette per le scuole pubbliche
paritarie, così accogliendo quanto chiesto nel Comunicato AGESC,
CDO Opere educative, CNOS Scuola, CIOFS Scuola, FAES, FIDAE,
FISM, FOND. GESUITI EDUCAZIONE, CISM e USMI del 205.20;
b. in subordine, concedere un bonus pari al valore medio delle rette da
marzo a giugno per almeno € 1500, in capo direttamente alle famiglie;
c. prevedere, in caso di necessità di locali in più per la fase
dell’emergenza, che si utilizzino preferibilmente quelli disponibili
negli istituti scolastici paritari, con canone prefissato e senza oneri a
carico di questi.
Siamo disponibili a un incontro, se utile per meglio illustrare i contenuti di quanto
chiediamo, allegando una proposta di emendamenti che esplicita i contenutisuesposti.