MES. PSI: “UN’OPPORTUNITA’ PER LA NOSTRA SANITA’ PROVINCIALE”

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«La decisione dell’Eurogruppo di autorizzare una linea di credito dedicata al finanziamento delle spese dirette e indirette in materia sanitaria, avvalendosi del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), è una opportunità che l’Italia non può farsi sfuggire, e che potrebbe avere importanti effetti anche per la nostra provincia con il rafforzamento dell’offerta sanitaria locale».

È quanto dichiara in una nota Vincenzo Iacovissi, vice segretario nazionale Psi, assieme ad Angelo Ruggiero, responsabile nazionale sanità e Francesca Ciotoli, segretario provinciale del partito socialista italiano.

«Appare ormai chiaro – si legge nella nota – come l’accesso a questo meccanismo di prestito a tasso molto agevolato (0,1%) da restituire in un arco temporale fino a 10 anni, rappresenti una concreta occasione di liquidità per il nostro Paese, senza peraltro dover sottostare ai vincoli che la procedura ordinaria del Mes avrebbe potuto comportare. In questo quadro l’Italia potrebbe quindi ricevere una somma pari a circa 37 miliardi da impiegare per le spese sanitarie, sia dirette che indirette».

«Dopo decenni di tagli alla sanità – proseguono gli esponenti socialisti – è arrivato il momento di invertire la rotta, poiché questa pandemia conferma quanto sia fondamentale poter contare su una rete di assistenza territoriale ed ospedaliera capace di fronteggiare fenomeni di tale portata. La nostra provincia si è distinta positivamente nella fase più acuta dell’emergenza, grazie alla grande professionalità e all’alto senso del dovere mostrati dal personale sanitario. Adesso c’è l’opportunità di rafforzare la nostra rete locale e fare quel salto di qualità atteso da molti anni, come ad esempio il riconoscimento del Dea di secondo livello all’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone e il miglioramento delle altre strutture pubbliche nella provincia. Ecco perché le somme del Mes darebbero un concreto impulso in questa direzione».

 «L’auspicio, dunque – conclude la nota – è che il Governo decida al più presto di ricorrere a questa linea di credito, superando resistenze e veti di carattere ideologico, e consentendo così alla regione Lazio di rendere più forte e radicata la rete sanitaria delle province, a cominciare dalla Ciociaria».