Annalaura di Luggo Tra nord Italia e New York, un mese ricco di mostre

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Prosegue la fitta rete di mostre dell’artista napoletana Annalaura di Luggo. Dopo Napoli e New York, le sue opere saranno presenti alle fiere d’arte moderna e contemporanea di Parma, Cremona e Pavia.

Artista trasversale, Annalaura di Luggo spazia con disinvoltura dalla fotografia al cinema, dalla forma scultorea all’installazione. Siamo di fronte ad un’artista che ha compreso, come pochi altri, il senso e la pratica della comunicazione, del rinnovato dialogo – dopo la complessità del periodo concettuale – con il pubblico, attraverso una poetica ed una cifra stilistica di grande efficacia e chiarezza. Sappiamo bene che con lo sviluppo di tecnologie come l’informatica, la telematica, la comunicazione satellitare, le comunicazioni audio-visive e altre, c’è stato uno stacco sia in senso espressivo sia formale fra arte precedente e arte nuova perché molti artisti nelle loro metodologie si sono rivolti sempre di più alle nuove tecnologie rinunciando ai mezzi tradizionali.

Attraverso la pratica “mediale” di Annalaura di Luggo ritroviamo un’arte integrata, ovvero un territorio visivo in cui, la pittura può essere dipinta come una foto digitale, un video può essere trattato come un dipinto, un messaggio digitale racchiuso in uno schermo può diventare storia e racconto e così via. Con l’evoluzione continua delle tecniche di comunicazione e delle tecnologie ogni operazione artistica aggiornata va considerata in movimento, in continuo aggiornamento, in “progress” sia nel linguaggio che nei contenuti. Tutta l’opera di Annalaura di Luggo sottende una cultura complessa e multidisciplinare, con molti riferimenti ai mass media e alla comunicazione ma con specifici riferimenti all’ambiente, alle problematiche sociali, etc.

L’arte non può operare sotto una campana di vetro ma è partecipe dell’evoluzione scientifica, tecnologica e sociale del periodo in cui agisce. Sulla base di una forte concettualità Annalaura di Luggo attraverso la fusione di tecnologia e manualità, tende ad interagire con il fruitore che diviene protagonista dell’azione concettuale. Ha affrontato infatti l’incarcerazione  (“Never Give Up”), le tematiche del mondo marino (“Sea Visions / 7 punti  di vista), i diritti umani (“Human Rights Vision”, per la Fondazione  Kennedy di New York), la cecità (“Blind Vision“, ONU, New York), la natura e la biodiversità (“Genesis” per la 58ma. Biennale di Venezia) Ha realizzato installazioni permanenti (Museo dell’Istituto P. Colosimo, Napoli; Jus Museum, Napoli; Museo del Carcere di Nisida), temporanee ed interattive (Nazioni Unite, New York; Art Basel Scope: Basel, New York  & Miami; Salone Nautico Internazionale di Genova; Torino The Others Fair, etc.) volte a modificare la percezione dello spazio e le coordinate visive del reale.

Recente la realizzazione di Collòculi>We Are Art, presentata al Museo Archeologico di Napoli con la cura di Gabriele Perretta: un grande occhio rappresentato attraverso una grande forma circolare, geometria essenziale e struttura concettuale di sostenibilità, capace di accogliere il legame tra persona, opera ed ambiente. Progetto scultoreo, immagine mediale e rimediazione “multisensoriale”, Collòculi di Annalaura di Luggo mentre modifica il contesto in cui è inserito, consente di attivare un meccanismo di rinnovata consapevolezza nei confronti dell’installazione, non più o non soltanto surrogato di monumentalità, ma occasione per rileggere dimensioni umane trasfigurate in contesti mutabili. La forma non si risolve in sé stessa: è forza effettiva e corporea e richiede un coinvolgimento fisico per essere vista, fruita e vissuta. La plasticità che determina l’accumulo di filamenti di alluminio riciclato è il nido del sommovimento interno offerto da uno schermo che, attraverso un sistema di telecamere “gesture recognition”, rende il fruitore parte integrante dell’azione.

Tuttavia la carica poetica dell’artista napoletana non si risolve soltanto nelle grandi installazioni: Intro-spectio, il più recente ciclo dell’artista rende omaggio al passato rivelandolo nel presente, mostrandocelo secondo una riflessione visiva costellata di occhi. Si tratta di immagini stratificate in cui l’occhio appare come rivelazione di luce, come forma in cui scorgere le cose del mondo e le cose celesti, ciò che è materiale e ciò che non lo è. Ma anche come specchio in cui scorgersi, in cui ritrovare la consapevolezza della storia e di sé stessi, nella dimensione doppia del vedere e dell’essere visti. Annalaura di Luggo con queste opere, matura una personalità creativa il cui percorso si arricchisce nella coerenza poetica che non rinuncia alla libertà creativa. Qui siamo di fronte a immagini che segnano e rafforzano un vedere epifisario: “Intro-spectio”, è un ciclo di opere che vive nel contrasto tra gelido torpore dell’alluminio dibond e la luce totalizzante di iridi fotografati dall’artista ed inseriti, attraverso suggestivi interventi, in opere note e meno note della storia dell’arte, in paesaggi e architettonici, in sublimi scorci di archeologie.

Alcune opere di Intro-spectio, recentemente presentate in mostre a New York (con la galleria Global Fine Art e Franco Valli) Roma (Arte in Nuvola) Bergamo (Arte Fiera) e Napoli (presso il PAN Palazzo delle Arti Napoli) saranno visibili (insieme alle opere di Cindy Sherman, Francesca Woodman, Steve McCurry e di altri artisti storici) alle fiere d’arte di Parma (Parma Art Fair, 4-5 e 10-11-12 marzo; Cremona Art Fair 24-26 marzo; Pavia Art, 1-2 aprile), presentate dallo Jus Museum di Napoli in collaborazione con la Global Fine Art di New York.

www.annalauradiluggo.comyoutubewikipediaIMDbInstagramFacebook

GALLERIE

USA/NEW YORK GLOBAL FINE ART

CINA E HONG KONG XINFUGALLERY

ITALIA JUS MUSEUM

info@jusmuseum.com 081.18191018 – 351.1137721

Parco archeologico sommerso di Baia
Foto digitale su dibond forato
Occhio di pesce su plexiglas
Optional opera luminosa con led
Cm 50×70