A Pitti ’96 Lusso Mediterraneo di Elena Savini

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L’edizione 96 di Pitti Uomo (11-14 giugno) celebra i 30 anni della manifestazione fiorentina, cresciuta nel tempo e arricchita da sfilate, mostre ed eventi che ruotano attorno al salone espositivo a Fortezza Da Basso ricco di 1220 marchi di menswear, di cui il 45% stranieri. Infatti il compleanno sottolinea l’internazionalità della rassegna che schiera importanti nomi italiani (Ferragamo, Marco De Vincenzo, Massimo Giorgetti, A/X Armani Exchange) e stranieri (Givency e Sterling Ruby). Anche il Tema non poteva essere che legato ai social: The Pitti Special Click è il set design che anima Fortezza curato da Sergio Colantuoni, raccontato anche dalla nuova campagna firmata dal fotografo Emilio Tini. Instagram è partner di Pitti Uomo a Fortezza con un set per il pubblico.

In una Firenze diventata città contenitore di idee la Moda e il Gioiello sembrano due mondi distanti, in realtà rappresentano due pilastri della creatività e della cultura italiana. Da sempre interpreti di bellezza, colpiscono lo sguardo e stimolano l’immaginazione mescolando colori, materia e sensazioni. Mai come ora, sono diventati precursori di nuove tendenze, alla costante ricerca di innovazione e portavoce di messaggi globali.

E, come dice Oscar Wilde “O si è un’opera d’arte o la si indossa”, come un abito rappresenta una creazione esclusiva, studiata ad hoc, anche il gioiello vuole raccontare storie uniche e regalare un’esperienza in chiave fashion, capace di coinvolgere tutti i sensi. Nella sensibilità estetica di Elena Savini per la sua linea Lusso Mediterraneo arte e moda si completano contaminandosi continuamente senza barriere di sorta.

La collezione esposta al Fashion Frames, l’evento collaterale di Cristina Egger per Pitti Immagine ’96 al Four Season Hotel mostra l’esperienza della designer, attiva ormai da oltre dieci anni nell’ambito dell’alta moda, diventata matura concretizzandosi con la sua poliedricità nella collezione couture spring-summer 2019/2020, creando suggestivi effetti visivi inscenando un dialogo con il visitatore che resta affascinato dal minuzioso e virtuoso lavoro della stilista che trasporta le sue suggestioni dalla Puglia, la sua terra, dando l’idea di leggerezza, di racconto, di fiaba.