Su Shortly, Australian Dreams, il documentario sull’immigrazione italiana

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Dopo aver vinto diversi premi internazionali come Il Critic Choice al Druk film festival, Australian Dreams è uscito in versione streaming televisiva prima su Amazon Prime video Italia, e ora anche sulla piattaforma Shortly, per il pubblico internazionale, continuando a mietere consensi e dopo aver ottenuto ottimi riscontri di pubblico e critica.

Il film del regista romano Andrea Natale (Produzione Cinetika) racconta la storia della sua famiglia, i Natale, migranti in Australia alla ricerca di maggior fortuna – vicenda che tra gli anni cinquanta e sessanta ha riguardato molti italiani e che mette in evidenza i sacrifici fatti nel dopoguerra dalla nostra comunità per non sopperire alla miseria.

link teaser:  https://youtu.be/P9yDXBidnMQ

link shortly:

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link Amazon Prime video Italia:
https://www.primevideo.com/detail/Australian-dreams/0TVPZW99KXR90LGMGN3NQKYGJN

Attraverso il doppiaggio degli attori Maria Tona, Giulio Neglia e Tiziano Mariani lo spettatore rivive il passato della famiglia Natale e il presente degli italiani e del made in Italy in Australia.

La cosa che colpisce subito del documentario del regista romano Andrea Natale (“S.O.S. Sold Out?”, “Appunti di Viaggio – Journey notes”) sono le bellissime immagini in 8 e super8 realizzate all’epoca da Giuseppe Natale, che per hobby girava reportage e documentari in cui riprendeva la sua famiglia e i luoghi che visitava.

Risalenti a sessant’anni fa, i video della vita quotidiana a Sydney, del viaggio in Australia e dell’arrivo in città di una personalità illustre come il Presidente Saragat, rivivono dopo anni di oblio, grazie al restauro e alla digitalizzazione, curata con la collaborazione di Enrico Manfredi Frattarelli.

Australian Dreams vuole ricordarci che anche noi italiani spesso siamo stati migranti. Il ricordo della vita in Australia, seconda patria per la famiglia Natale, mostra l’importanza della forza di volontà, dei legami, della tenacia, del sacrificio, perché andarsene dal proprio paese non è facile ma serve a riscoprirsi più forti.