Sgombero Roma, poliziotti feriti: “Aggressori identificati e denunciati. Bodycam non bastano, serve risposta severa”

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“Ancora poliziotti finiti in ospedale per un servizio di ordine pubblico. Ancora la violenza scellerata di chi pensa di poter imporre il proprio arbitrio sulle disposizioni e sulle regole dello Stato, infierendo su chi è chiamato a farle rispettare. Il frutto di una delirante mentalità che vede nelle istituzioni il nemico da combattere e negli operatori in divisa l’ostacolo da abbattere. Una mentalità distorta in linea, ad esempio, con le scomposte dichiarazioni che abbiamo letto ieri a proposito dell’introduzione delle bodycam per le forze dell’ordine, che servirebbero per difendere i cittadini dagli operatori, nella speranza che essi non ‘riescano a sabotarle’! Incommentabile!”.

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo che oggi a Roma, durante lo sgombero deciso dall’autorità giudiziaria dei locali del circolo di Casapound In via degli Orti di Malabarba, agenti sono rimasti feriti e sono stati portati in ospedale. Erano 41 le persone, per lo più con i volti coperti, che attendevano l’arrivo dei poliziotti, e li hanno accolti con lancio di fumogeni e bombe carta e cariche violente. Tutti sono stati alla fine identificati, e saranno deferiti all’autorità giudiziaria.

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“Si tratta – aggiunge Mazzetti – di una mentalità diffusa, trasversale, che non ha colore politico né ceto sociale. Una mentalità pericolosa, che si traduce in continui attentati all’incolumità degli operatori, cui assistiamo quotidianamente senza che ci sia una risposta adeguata. I poliziotti non sono sufficientemente tutelati, sotto tutti i punti di vista. E anche l’introduzione delle bodycam, benché utilissime, non è risolutivo. Ciò che serve davvero è una risposta severa, seria e reale nei confronti di chi aggredisce i poliziotti. Si deve ristabilire l’ordine delle cose: la legge deve essere rispettata da tutti, il dissenso si può esprimere solo pacificamente, gli operatori in divisa fanno solo il proprio lavoro e non sono buttafuori da strada, resistenza e aggressione sono reati, sono gravissimi e possono avere conseguenze drammatiche”.