L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), su allarmate segnalazioni di residenti, ha provveduto a denunciare (30 aprile 2025) il taglio in corso di Olmi (gen. Ulmus) ad alto fusto e la conseguente uccisione di nidiate lungo il Viale dei Quattro Venti, nel Rione Gianicolense (Monteverde).
Già con una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inviata (24 aprile 2025) alle amministrazioni pubbliche competenti aveva chiesto conto dei tagli in corso chiedendone la sospensione qualora non fossero stati autorizzati.
L’istanza è stata ricevuta dal Gabinetto del Sindaco di Roma Capitale e dalle strutture comunali, ma nessun provvedimento risulta adottato.
Coinvolti il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la Regione Lazio, il Comune di Roma Capitale, l’Ente regionale Roma Natura, informati per le verifiche di competenza la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma e i Carabinieri Forestale.
Il Viale dei Quattro Venti – così denominato in memoria del Casino dei Quattro Venti, strenuamente difeso dai patrioti della Repubblica Romana nel 1849 – è tutelato da vincolo culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), in quanto realizzato da più di settant’anni, nel 1929 (vds. Delibera del Governatore di Roma n. 2241 del 13 aprile 1929).
Si ricorda che, ai sensi dell’art. 33, comma 4°, del Regolamento del Verde Pubblico e Privato e del Paesaggio Urbano di Roma Capitale (deliberazione Assemblea Capitolina n. 17 del 12 marzo 2021 e s.m.i.), “le potature devono essere eseguite a regola d’arte, secondo le più corrette ed aggiornate tecniche arboricolturali e in relazione alle specifiche esigenze del caso; devono essere realizzate nel periodo di stasi vegetativa o nel periodo di maggiore idoneità tecnico-vegetativa proprio di ciascuna specie, tenendo conto sia del microclima della zona d’impianto sia di specifici aspetti fitopatologici e nel rispetto della nidificazione dell’avifauna, escludendo di norma il periodo che va da aprile a luglio, fatti salvi gli interventi urgenti dettati da ragioni di sicurezza ed incolumità pubblica. Nei mesi di marzo e agosto, escludendo condizioni di accertata pericolosità delle piante, la potatura non può essere effettuata su alberi in cui siano presenti nidi di uccelli o tane abitate da piccoli mammiferi o che siano utilizzati come dormitorio o posatoio da specie rare o di pregio”, mentre “la pratica della capitozzatura è vietata” (art. 33, commi 4° e 5°, del Regolamento del Verde Pubblico e Privato e del Paesaggio Urbano di Roma Capitale, deliberazione Assemblea Capitolina n. 17 del 12 marzo 2021 e s.m.i.).
Inoltre, “gli alberi singoli, in gruppi o in filari, recanti un tronco di circonferenza complessiva superiore a 78,5 cm (Ø > 25 cm), misurata all’altezza di 1,30 m dal colletto, ubicati nel territorio di Roma Capitale sono considerati beni giuridici di interesse ambientale e paesaggistico”, mentre gli alberi abbattuti per qualsiasi motivo devono essere sostituiti entro un anno (artt. 29, comma 1°, e 41 del Regolamento del Verde Pubblico e Privato e del Paesaggio Urbano di Roma Capitale (deliberazione Assemblea Capitolina n. 17 del 12 marzo 2021 e s.m.i.).
Ci sono le preventive autorizzazioni paesaggistiche e culturali, necessarie per questa tipologia di interventi?
Si ignora.
Non si può dimenticare, poi, che nel periodo marzo-luglio è in corso la stagione riproduttiva dell’avifauna selvatica, con conseguente divieto di disturbo (direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i.).
Invece, risultano vari uccellini uccisi grazie alle motoseghe comunali.
Recentemente, grazie a istanze GrIG, è emerso che disinvolti tagli di Pini (Pinus pinea) nello storico parco pubblico del Pincioe di decine di grandi Ippocastani (Aesculus hippocastanum)lungo il Viale del Casino Algardi, nel parco della Villa Doria – Pamphilj, sono risultati effettuati senza aver svolto le necessarie e vincolanti procedure di valutazione d’incidenza ambientale (VincA), sia il Pincio che la Villa Doria – Pamphiljrientrano nella zona speciale di conservazione (ZSC) “Villa Borghese e Villa Pamphili” (IT66030052) ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE (tutela habitat naturali e seminaturali, fauna, flora) e n. 09/147/CE (salvaguardia avifauna selvatica), con specifiche misure di conservazione (deliberazione Giunta regionale n. 159 del 14 aprile 2016), per cui ogni intervento di modifica dev’essere preceduto dalle vincolanti procedure di valutazione d’incidenza ambientale (art. 5 del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.) per verificare se vi sia eventuale danno/degrado delle caratteristiche naturalistiche che han portato all’inclusione del sito protetto nella Rete Natura 2000.
L’Ente regionale Roma Natura ha il compito fondamentale di gestire le sedici aree naturali protette nel territorio comunale di Roma, oltre 16 mila ettari di grande rilievo naturalistico, ambientale, paesaggistico, storico-identitario. Molte aree naturali protette e i grandi parchi pubblici storico romani rientrano in siti della Rete Natura 2000 e all’Ente regionale Roma Natura è stata affidata la competenza allo svolgimento delle preventive e vincolanti procedure di V.Inc.A., che, però, sembrano latitanti in parecchi casi di intervento anche di notevole impatto sugli ambienti protetti.
Vediamo una buona volta di garantire anche una protezione concreta e non solo sulla carta?
Da un lato Roma è la capitale europea con il più esteso patrimonio di verde pubblico (oltre 400 chilometri quadrati di verde pubblico tra giardini, parchi, ville storiche e riserve naturali e circa 350 mila alberi), tuttavia l’adozione di opportune Linee strategiche sul verde urbano di Roma (2023) non pare si sia tradotta ancora in efficaci e riconosciute attività di gestione del verde pubblico con particolare riferimento ai valori paesaggistici e storico-culturali che contribuiscono fondamentalmente a rendere l’Urbe quella Città unica che tutto il mondo ammira.
Che cosa si aspetta a rispettar leggi e il Regolamento del Verde Pubblico e Privato e del Paesaggio Urbano di Roma Capitale?
Si può migliorare, parecchio. E sarebbe ora che tutte le amministrazioni pubbliche competenti siano richiamate a una corretta gestione del patrimonio naturalistico e del verde pubblico romani.
Ora è, però, necessario l’intervento urgente dei Carabinieri Forestale e della Procura della Repubblica romana.
p. Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)