Siciliainbocca Prati, i sapori di Sicilia da oltre 20 anni a Roma, si traferisce

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Tutto è cominciato per caso, come succede nelle storie più belle. Negli anni anni ’70 papà Enzo Certo doveva entrare a lavorare dalla Sicilia in Alitalia, ma per questioni di politiche aziendali – già il fratello era dipendente Alitalia – decide di cedere il posto alla moglie, mamma Paola Cozzo. È così che Paola, donna intraprendente diventa “Una delle quattro siciliane in Alitalia” (come racconta la figlia Azzurra) lasciando quel pizzico di irrequietezza di Enzo libera di trasformarsi in quella che si rivelerà poi essere l’idea della vita: portare la cucina di Sicilia a Roma, aprendo un ristorante che (cosa non meno importante) non gli facesse mai mancare gli amati sapori della cucina natale. Trasferitosi a Roma per seguire la moglie, Enzo aveva premura di farsi sempre recapitare tramite un nipote che viaggiava spesso dalla Sicilia, tutto quello che di più buono mangiava anche a casa: una generosa riserva, preparata dalla mandre, di deliziosi involtini di pesce spada al sugo con piselli, capperi e olive, oltre a carciofi ripieni con pan grattato profumato, salsiccia ripiena di pezzetti di pomodoro, formaggio e finocchietto e altre specialità messiniesi. Quando questo prezioso bottino culinario arrivava nella capitale Enzo era solito però condividerlo anche con amici organizzando grandi cene nelle quali poi regolarmente era esortato a rendere questa esperienza unica e privilegiata – quella dei veri sapori di Sicilia – una possibilità per tutti, aprendo cioè proprio un ristorante di cucina siciliana a Roma. E così nel 1999, Enzo, inseme a un socio di una precedente avventura imprenditoriale nel ramo immobiliare, apre Siciliainbocca a via Emilio Faà di Bruno, in Prati. Il locale di Prati viene avviato con soli venti coperti e si amplia pian piano per la sempre crescente richiesta. Nel 2002 nasce una seconda sede a Flaminio (ora gestita solo dall’ex socio di Enzo).
Il nome del locale Siciliainbocca e la storia del famoso e iconico logo sono entrambe legate a due personalità siciliane che entrarono in contatto con la famiglia Certo. Il nome Siciliainbocca viene così dal titolo di un libro di ricette di una donna di origini nobili che la signora Paola Cozzo conobbe in aereo, Franca Colonna Romano. Nel libro erano spiegate passo passo le migliori ricette di Sicilia e Franca Colonna Romano fu felice di lasciar usare il nome del suo libro per l’apertura di un ristorante siciliano a Roma. Il logo invece, che rappresenta un sole sorridente, è una gentile concessione di un pittore recentemente scomparso di nome Ciccio Contraffatto nipote dell’artista siciliano Francesco Contraffatto.

Siciliainbocca oggi
Aperto nel 1999, oltre venticinque anni fa, il brand Siciliainbocca è ormai una certezza nel panorama ristorativo capitolino, Enzo Certo è stato tra i primi a portare la cucina siciliana a Roma e il primo ad avere un gran successo, come racconta Azzurra “È stato bravo, ed è diventato un riferimento perché ha saputo mantenere la tradizione e una formula di cucina siciliana diciamo ortodossa. Da Siciliainbocca non troverai mai prosciutto, formaggio, mozzarella, ma la sicilianità dei sapori, evoluti sì, ma sempre fedeli a se stessi”.
Oltre venticinque anni di attività e di successo sono un traguardo importante e Azzurra Certo, figlia del fondatore, che ha preso in mano il ristorante quando il padre è venuto a mancare nel 2005, si è chiesta come si poteva tagliare e onorare, soprattutto perché raggiunto in una città difficile come Roma. La risposta è stata chiara: cambiando e rilanciando trasferendosi dalla sede storica di via Emilio Faà di Bruno in una nuova, bellissima, location. Così l’idea imprenditoriale è diventata quella di vestire nuovi abiti senza perdere la propria identità regalando a tutti, dipendenti e clienti, un nuovo entusiasmante capitolo di questa storia. Azzurra in merito a questo dichiara “Resistere oltre 25 anni a Roma non è cosa da poco, e allora mi sono chiesta cosa potevo fare per onorare e rinnovare questo impegno e questo progetto iniziato da mio padre e portato avanti da me. E la risposta che mi sono data è stata quella del cambiamento! E allora – continua – mi è stato subito chiaro che ci meritavamo tutti, dopo tanti anni di duro lavoro, non solo di trasferirci in un nuovo locale ma che questo posto fosse assolutamente ‘Wow!’ perché, onestamente io penso che non c’è niente di più bello che mangiare bene in un posto bello, un posto dove vuoi tornare”. Così dopo due anni di ricerca Azzurra trova il locale di via Giuseppe Ferrari n°6/10, già sede storica di un’altro locale memoria storica e simbolo del quartiere, Ulisse dal 1927.

Il progetto di design
Per lavorare sul progetto di ristrutturazione degli ampi spazi, è stato chiamato UZISA Hospitality Design, uno studio che unisce architetti e designer che hanno lavorato in tutto il mondo con una visione globale e internazionale e che trova il suo centro però nell’isola di Sicilia, dove fanno base con due sedi, una a Catania e una a Palermo, i due soci fondatori dello studio, i fratelli Musumeci. Azzurra e il marito Carmine li hanno scoperti infatti proprio lì, in Sicilia, dove hanno potuto apprezzare i progetti già realizzati che mostrano proprio questa sintesi di presente e passato, di moderno e antico, di mondo e di siciliano. Grazie alla narrazione visiva che lo studio UZISA è in grado di creare raccontando storie, anche stratificate nel tempo e nello spazio, oggi da Siciliainbocca tutti gli ambienti restituiscono al cliente, e allo staff che ci lavora, una nuova luce identitaria ed elegante. Così UZISA Hospitality Design descrive il senso del progetto di rinnovamento e riposizionamento del ristorante “Il progetto nasce dall’esigenza di raccontare la Sicilia autentica – fatta di memorie, ritualità e calore domestico – attraverso uno spazio capace di coinvolgere tutti i sensi. Non una scenografia, ma un racconto stratificato, in cui materiali, colori e geometrie costruiscono un dialogo costante tra territorio e contemporaneità. Il concept si fonda sull’idea di ospitalità mediterranea, intima e diffusa. Gli ambienti si articolano in una sequenza di spazi fluidi ma definiti, pensati per accogliere sia momenti conviviali che esperienze più riservate. L’organizzazione interna richiama le case del Sud, dove ogni stanza ha un’identità propria ma partecipa a un linguaggio comune”. I materiali utilizzati per realizzare il locale, che è una vera esperienza immersiva di colori e linee che richiamano l’identità dell’isola dando anche una percezione autentica e informale, sono soprattutto maioliche smaltate e ceramiche calatine. Alle pareti si alternano anche inserti ceramici e carte da parati artistiche, diverse per ogni ambiente, mentre i pavimenti sono realizzati con cementine artigianali. Dal soffitto scendono invece lampade sospese e colorate che creano ancora di più la sensazione di calore e di casa e danno all’atmosfera un’impronta avvolgente e morbida, piena oltre che di luce anche di calore. I principali elementi d’arredo, come è facile da immaginare per un ristorante di Sicilia, sono invece le iconiche teste di moro di Caltagirone che ben si armonizzano con le linee sintetiche ed eleganti degli spazi e degli ambienti e che vanno a identitificare il luogo come una casa di Sicilia. Altra caratteristica che lo studio UZISA ha saputo valorizzare è quella della forte impronta arba dell’isola con gli archi che collegano un ambiente all’altro, una sala alla successica, in questa continua giostra cromatica e geometrica.

La cucina
La cucina di Siciliainbocca mantiene anche in questo nuovo capitolo i suoi principi di partenza che sono quelli di una cucina regionale di impronta messinese ma che abbraccia tutti i sapori e le ricette più iconiche dell’isola intera. Si tratta di una cucina di casa, sana e genuina, realizzata con prodotti unici che vengono sia dal mare che dalla terra. Negli anni, questa cucina, si è appunto rinnovata seguendo le sorti delle coltivazioni locali: ne è un esempio su tutti l’inserimento del mango siciliano in alcune preparazioni ora che questo frutto è diventato (da una trentina di anni) parte delle colture dell’isola sempre più climaticamente tropicale. Si rinnova anche nell’uso delle tecniche di cottura, adesso più moderne e rispettose della materia prima come quella sottovuoto che viene applicata a alcuni tipi di pesce per preservarne gusto e textura come nel caso del baccalà nell’Insalata messinese cotto ora a bassa temperatura invece che al vapore, prima di essere finito alla brace.
L’attenta lavorazione degli ingredienti viene preceduta da una selezione accurata, rigorosa e consapevole degli stessi come avviene per il pistacchio, il frutto secco che ha conosciuto un successo crescente negli ultimi anni e che purtroppo è stato soggetto a banalizzazioni culinarie. Da Siciliainbocca il pistacchio viene invece valorizzato, e non solo per un suo utilizzo in una cucina rispettosa ma soprattutto nel raccontarne la storia, le proprietà e la provenienza con l’iniziativa del Pistacchio Festival, una serata a tema, con piatti speciali realizzati dalla cucina con Pistacchio di Bronte IGP. Al Pistacchio Festival di Siciliainbocca è coinvolto spesso anche l’agromono il sig. Damiano Avanzato, luminare dell’ISHS, International Society for Horticultural Science. Una serata analoga a quella sul pistacchio è quella sulla mandorla di Avola o ancora il ciclo di serate a tema Cous Cous dove la tradizione e la storia di questo piatto, simbolo del crocevia di culture che è l’isola di Sicilia, viene reso protagonista di una clientela attenta e curiosa di scoprirne gusto e tradizioni. Per il cous cous di Siciliainbocca sono state realizzate delle tajine artigianali siciliane dall’azienda Ceramiche Siciliane Pattesi. Nel calendario degli eventi di Siciliainbocca, e che continueranno nella nuova sede di via Giuseppe Ferrari, c’è anche la serata sui vini di Sicilia curata da Carmine, sommelier e marito di Azzurra, che seleziona i produttori e sviluppa la proposta di pairing alla scoperta dell’universo enologico dell’isola. Gli eventi lato beverage hanno anche l’obiettivo di dare nuova linfa a prodotti spesso dimenticati come il Marsala, coraggiosamente riscoperto e inserito in modo sperimentale anche nel mondo della mixology. Il Pistacchio Festival e il Cous Cous Festival si svolgono in modo alternato tutti i martedì.

Il menu e la brigata
Alla guida di Siciliainbocca ci sono ovviamente i sapori e i prodotti di Sicilia le cui ricette sono legate alla storia personale del suo fondatore, il signor Enzo Certo, che le ha apprese ed ereditate dalla madre messinese come patrimonio immateriale della sua terra. Ortodosso sulla provenienza degli ingredienti e della materia prima, il signor Enzo decide comunque di interpretare a modo suo e secondo il suo gusto personale tutto quanto è in questo ricettario materno ereditato, prendendosi anche qualche “licenza poetica”. L’aiuto in questo senso gli verrà fornito anche dall’altro ramo della famiglia, ossia dai nonni materni di Azzurra, ristoratori a Letojanni che insegneranno a Enzo, tutte le loro ricette.
La cucina di Siciliainbocca Prati è affidata in concreto alle sapienti mani dello chef Michele Grippo e alla sua brigata, siciliano d’origine e dedito al progetto di Siciliainbocca sin dagli inizi, Michele ha acceso per primo i fornelli del ristorante in quel di via Emilio Faà di Bruno nel 1999. Con il trasferimento in via Giuseppe Ferrari i sapori e le ricette originali di Siciliainbocca non cambiano nella loro sostanza che come dice Azzurra è riconoscibile grazie anche “A quelle licenze poetiche che ne hanno fatto la sua l’identità. Per esempio – continua – la caponata da noi è con i peperoni, ingrediente che originariamente non ci andrebbe ma che mio padre ha voluto inserire, perché quesa era la sua idea di cucina, come piaceva a lui”. Così seduti, a pranzo o a cena, da Siciliainbocca si viaggia in tutti gli angoli dell’isola, guidati dagli ingredienti e dalla materia prima migliore. Si va dell’Olio Igp estratto a freddo di Premiati oleifici Barbera di Palermo o all’Olio extra vergine di oliva dell’azienda agricola biologica Titone di Trapani, si prosegue con le mandorle e i pinoli di Bio Italy Nature di Catania ai piastacchi di Bronte veramente di Bronte. L’origano fresco viene da Bio Agricola Bosco di Favara mentre il formaggio stagionato pepato dal caseificio dei Nebrodi di Enna e i formaggi come il primosale e l’ubriaco di nero d’Avola da Si.For Formaggi siciliani di Palermo. I pomodori essiccati sono essiccati al sole di Sicilia e le melanzane in filetti sott’olio sono dell’Azienda Chironi, il Gambero Rosso è ovviamente di Mazara del Vallo ed è di Lanza Sea Food. C’è Sicilia fino ai piatti e ai vassoi da portata realizzati da Ceramiche Siciliane Pattesi di Patti in provincia di Messina. Questo tour dei sapori che viaggia per l’isola non finisce però nella scelta accurata dei prodotti ma prosegue nelle pietanze che vanno letteralmente da Messina a Palermo, per cui si può trovare, l’Insalata messinese, l’Orata alla messinese, gli Involtini di manzo alla messinese ma anche gli Anelletti al forno alla palermitana, il Pescato alla palermitana e la Spigola alla palermitana. Altri grandi classici della cucina di mare di Sciliainbocca che si possono trovare a Via Giuseppe Ferrari sono poi le Crespelle di neonata, le Cozze gratinate, la Pasta con le sarde e gli Involtini di pesce spada, o gli ormai famosi, e di più recente invenzione rispetto ai calssici, i Paccheri all’oro di Bronte ordinati anche da Elon Musk nella sua visita romana del 2023. A deliziare a fine pasto c’è immancabile poi la pasticceria dove regna indiscussa la Granita con brioche ma anche la Setteveli e la Cassata che viene dirattamente della Pasticceria Falcone di Ficarazzi in provincia di Palermo, o ancora, i Cannoli.
Tutto il menù di Siciliainbocca è disponibile anche Take away, e da ora è esposto anche nella lunga e ampia vetrina all’ingresso. Le modalità per usufruirne sono sempre due, già pronto o da comporre a casa, soprattutto per i primi piatti per cui viene fornito al cliente sia il sugo sottovuoto che il formato adatto di pasta, ma crudo.

Siciliainbocca a portar via!
Da Siciliainbocca, tutto il valore e il gusto dell’isola di Sicilia non è solo quello che si può trovare nel piatto e nel bicchiere ma anche quello che ci si può portare a casa. Come in via Emilio Faà di Bruno così come a via Giuseppe Ferrari è presente uno shop al piano inferiore del locale dove si possono acquistare sia prodotti alimentari che di artigianato made in Sicily. Per la parte alimentare i prodotti sono: Cioccolata di Modica (gluten free) di Bonajuto a Modica (RG) pura al 70%, alla vaniglia, alla cannella, al sale, all’arancia, al limone, al latte d’asina; Pasta di mandorle gluten free sia tradizionale che pistacchio, Croccantini sia mandorla che pistacchio della Pasticceria Artigianale Fratelli Scimeca di Caccamo (PA); Pesto di Pistacchio, Crema di Pistacchio, Marmellata nei gusti arancia rossa, arancia amara, fico d’india, limone e madarini, Confetture di fragole, pere e cannella, pera e zenzero, pesca tabacchiera e Busiate al pistacchio dell’Azienda A’Ricchigia di Bronte; Miele di ape nera sicula dell’Azienda Amedeo di Termini Imerese (PA); Miele dell’Azienda Fiasconaro; Reginelle (biscottini al sesamo) e ricci di mandorla dell’Azienda Aruci di Rosolini (SI); nei periodi festività Panettone al pistacchio e tradizionale e la Colomba al pistacchio e mandorlata dei F.lli Scimeca di Caccamo (PA). Per la parte d’artigianato si possono trovare le ceramiche di Caltagirone delle azienda Coffano e Boria. Sono presenti le classiche Pigne e Teste di moro di varie dimensioni e colori.


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