Rotonda strada Ischitella Madonna del Pantano, la rabbia di Biagio Ciaramella (A.I.F.V.S. Onlus): “Insoddisfatti per due motivi critici, pronti a segnalare”

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Sono quasi trascorsi 12 anni dalla morte di Luigi Ciaramella, avvenuta il 31 luglio del 2008 sulla strada provinciale Ischitella-Madonna del Pantano. A fronte delle numerose denunce della famiglia della vittima, di papà Biagio Ciaramella e mamma Elena Ronzullo, è stata realizzata una rotonda con strutture di protezione angolari. Proprio Biagio si stava recando dalla famiglia di una vittima della strada quando è transitato lungo la tratta ed ha espresso tutta la sua rabbia in un video pubblicato su Facebook (https://www.facebook.com/giustiziaperluigi/videos/3142695945818498/).

 

“Riteniamo che il punto stradale in questione non sia stato messo in sicurezza a dovere – afferma Biagio Ciaramella, che ricopre anche il ruolo di responsabile Aversa ed agroaversano dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus (presieduta da Alberto Pallotti) -. Innanzitutto, bisogna moderare la velocità dei conducenti creando dei dissuasori in prossimità dei quattro incroci. La rotonda, a mio parere, è di piccole dimensioni e difficilmente visibile in lontananza. Le protezioni angolari possono attutire l’impatto solo se le vetture viaggiano a velocità ridotta, mentre, negli altri casi, potrebbero rivelarsi un blocco relativo considerato anche il palo pericolosissimo”.

 

Ciaramella puntualizza le condizioni strutturali del palo: “La zincatura esterna è stata fabbricata nel 1989 ed installata successivamente. Il cemento rispetta vecchie linee di costruzione e pertanto detiene ampia pericolosità. Chi proviene da Trentola Ducenta si trova nella stessa pericolosità di mio figlio, poiché all’altezza del palo non vi è protezione. Perché non vengono installati dei guardrails in grado di garantire la sicurezza degli utenti? Mi chiedo chi dovesse controllare il rispetto delle distanze di sicurezza rispetto alla strada, che la normativa specifica stabilisce a 7 metri e che, in questo caso, si attesta intorno ad un metro. La responsabilità è dell’Enel, della provincia o della società che si occupava della manutenzione ordinaria e straordinaria? Durante il processo un perito, in rappresentanza di una parte giuridica coinvolta, ha affermato che spostare la linea dei cavi dell’Enel, colleganti Giugliano a Villa Literno, costa di più di liquidare una vittima della strada. Sappiamo che il processo sta andando avanti ed attendiamo un responso per ricostruire la verità di quella maledetta mattina”.

 

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