Roma saluta Francesco: 200.000 fedeli e una tregua diplomatica per onorarlo

L'incontro tra Trump e Zelensky avrebbe riempito di speranza il defunto Papa Francesco, ha affermato l'ultimo ambasciatore degli Stati Uniti in Vaticano.

- Pubblicità -

In occasione della sua morte, Papa Francesco ha radunato oltre 200.000 persone in lutto, tra cui numerosi leader mondiali che, mettendo temporaneamente da parte le loro divergenze, si sono riuniti per rendergli omaggio.

Prima della messa funebre celebrata sabato davanti alla Basilica di San Pietro in Vaticano, l’ex presidente Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy hanno avuto un “incontro molto produttivo”, come riferito dal direttore della comunicazione della Casa Bianca, Steven Cheung. L’ufficio di Zelenskyy ha diffuso un’immagine destinata a entrare nei libri di storia: i due leader, seduti vicini, nella solenne cornice della Basilica. Si è trattato del loro primo faccia a faccia dopo il controverso vertice alla Casa Bianca dello scorso febbraio.

Il portavoce ucraino Sergii Nykyforov ha comunicato che il colloquio è durato circa 15 minuti, durante i quali i due presidenti hanno concordato di proseguire il dialogo, con le rispettive squadre già al lavoro per organizzare un nuovo incontro.

Trump, successivamente, ha commentato l’incontro su Truth Social, concentrandosi più sull’attacco a Peter Baker del New York Times per la sua analisi di un ipotetico accordo di pace “marcatamente sbilanciato”, che includeva anche critiche al presidente russo Vladimir Putin, accusato di non volere realmente la fine del conflitto.

Durante la sua vita, Papa Francesco ha portato il peso delle guerre, distinguendosi in particolare per l’impegno nel rimpatrio dei 19.000 bambini ucraini deportati in Russia. Lo ha ricordato Joe Donnelly, ultimo ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, parlando da Roma al termine della cerimonia funebre.

“Credo che Papa Francesco avrebbe nutrito grande speranza vedendo quell’incontro”, ha affermato Donnelly riferendosi alla storica immagine tra Zelenskyy e Trump. Durante il suo mandato, ha raccontato, ha lavorato a stretto contatto con il cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale del Papa, per favorire il ritorno dei bambini e avviare iniziative di pace. “Il nostro sogno era che il Vaticano diventasse il luogo ideale per avviare un dialogo di pace, e oggi abbiamo visto un segnale in quella direzione”, ha aggiunto.

Sabato, sotto un cielo sereno e con il canto gregoriano che risuonava in Piazza San Pietro, il cardinale Giovanni Battista Re ha celebrato la figura di Francesco definendolo “un papa tra la gente, con un cuore aperto verso tutti”. Francesco sarà sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore.

Donnelly ha espresso meraviglia per la numerosa presenza di giovani al funerale: “Una folla che avrebbe riempito il cuore del Papa, fatta di persone provenienti da ogni parte del mondo, molti dei quali poveri materialmente ma ricchissimi spiritualmente”.

Papa Francesco, ha sottolineato l’ex ambasciatore, sarà ricordato ben oltre i confini della Chiesa cattolica: “La sua eredità sarà l’amore universale che ha saputo ispirare. In ogni angolo del mondo, persone di ogni fede lo hanno amato. È difficile immaginare un ambasciatore migliore della Chiesa cattolica”.

In questo stesso spirito, Francesco è riuscito a riunire nello stesso contesto Trump e l’ex presidente Joe Biden, per la prima volta dalla cerimonia del giorno dell’insediamento. I Biden erano seduti quattro file dietro Donald e Melania Trump.

La funzione, celebrata quasi interamente in latino, ha incluso una breve lettura in inglese dagli Atti degli Apostoli: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma che in qualunque nazione chi lo teme e pratica la giustizia gli è accetto…”. Donnelly ha osservato che “Trump ha preso una decisione saggia” scegliendo di partecipare e poi di lasciare con discrezione.

Durante il volo verso Roma sull’Air Force One, Trump ha spiegato ai giornalisti la motivazione del suo viaggio: “Per rispetto”. Ha poi colto l’occasione per sottolineare i suoi buoni rapporti con l’elettorato cattolico, in uno dei suoi interventi tipicamente prolissi ma significativi.

Il funerale è stato anche, evidentemente, un’opportunità per Trump di riaffacciarsi sulla scena internazionale, in un momento in cui gli Stati Uniti sembrano orientarsi verso un crescente isolazionismo. Durante la cerimonia, Trump ha brevemente conversato con il presidente estone Alar Karis, ha accettato dell’acqua offerta dal presidente finlandese Alexander Stubb e ha scambiato alcune parole con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Il viaggio ha sottolineato che, nonostante le tendenze isolazioniste, la presenza statunitense sulla scena globale rimane significativa.

Donnelly ha concluso ricordando il semplice stile di vita di Papa Francesco: pochi beni materiali, l’amore per il tango, e la tenerezza verso i bambini, come dimostrato dal dono di caramelle alla sua nipotina. Un pontefice che, pur nutrendo un affetto profondo e sincero per gli Stati Uniti, ha sempre mantenuto la sua indipendenza di spirito.