Recovery Plan, Verdi: “Serve una vera transizione green e stop al finanziamento delle armi”

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Oggi il coordinatore dei Verdi Angelo Bonelli e il membro dell’esecutivo Gianluca Carrabs hanno incontrato una delegazione dell’Arci composta dalla Presidente Francesca Chiavacci e da Massimiliano Bianchini della Presidenza Nazionale per un confronto sul PNRR che il Governo italiano dovrà presentare nell’ambito dei fondi europei Next Generation EU, esprimendo una forte preoccupazione per l’assenza di un confronto aperto da parte del Governo su un documento strategico che condizionerà il futuro dell’Italia per i prossimi anni. I partecipanti all’incontro hanno convenuto che uno degli aspetti più importanti del PNRR dovrebbe essere il formale riconoscimento che la “Just Transition” sia parte integrante del quadro politico che l’Italia e l’UE adotteranno per organizzare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
L’Arci e i Verdi hanno anche espresso la propria perplessità sul fatto che il Parlamento abbia affrontato, nelle settimane passate, una discussione su un PNRR diverso da quello che Draghi presenterà in Europa. Auspicano anche che venga ascoltato l’allarme della Rete Italiana Pace e Disarmo sul fatto che i fondi del Next Generation EU che arriveranno in Italia non debbano essere utilizzati per finanziare l’industria delle armi.
I Verdi hanno anche illustrato a Francesca Chiavacci e Massimiliano Bianchini il percorso costituente che stanno realizzando verso Europa Verde e che culminerà con l’Assemblea di fine luglio con la quale si toccherà l’apice di una strategia di rinnovamento partita dalle elezioni europee del 2019 e che ha già portato gli ecologisti a contare, tra i propri iscritti, oltre 10 mila persone, a eleggere 10 Consiglieri regionali e oltre 100 amministratori locali, consolidando una presenza stabile su tutto il territorio nazionale.

“Se la bozza del PNRR del Mef, resa pubblica dalle agenzie in queste ore, fosse confermata ci troveremmo di fronte ad un tradimento delle promesse fatte dal governo Draghi sulla grande questione della transizione ecologica”.

Lo dichiara in una nota il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che aggiunge.

“La bozza di PNRR del Mef prevede una riduzione di 11,5 miliardi di euro sulla missione ‘transizione verde’ rispetto alla proposta del 12 gennaio scorso del Governo Conte, ovvero 57 miliardi contro 68,5. La missione ‘digitalizzazione e innovazione’ – continua l’esponente dei Verdi – aumenta di 4 miliardi rispetto alla proposta Conte, passando da 42,5 a 46,8 miliardi con un aspetto che chiediamo sia immediatamente chiarito, ovvero se sono previsti investimenti per le spese per armamenti nella voce filiere industriali e tecnologie satellitari.

Nella giornata della Terra questa bozza sarebbe un pessimo segnale da parte del governo che su la grande questione ecologica e su un tema strategico come quello del trasporto pubblico nelle città non ritiene fare investimenti prioritari, anzi riduce i finanziamenti.

I numeri presenti nella bozza di governo sono inaccettabili – conclude Bonelli – anche perché i fondi sono stati aumentati a 223 miliardi e pertanto la percentuale assegnata alla transizione verde non sarebbe del 30%, come scritto nella bozza del Mef, ma del 25,5%. Una vergogna se tutto ciò fosse confermato: il governo non trasformi la transizione ecologica in una finzione ecologica.”

“Se le indiscrezioni sul PNRR sono corrette, sembrerebbe che non sia prevista la proroga del superbonus 110% fino a dicembre 2023. Questo sarebbe un grave passo indietro dalla direzione da noi auspicata verso la transizione ecologica, anzi sarebbe necessario eliminare quelle pastoie burocratiche che non hanno consentito alle famiglie italiane di accedere a questa misura.” Scrivono in una nota il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli e Francesco Alemanni, dell’esecutivo Verdi, che spiegano:

“Il rilancio della Green economy, anche tramite il Superbonus, può produrre centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro in un comparto che, nonostante la crisi derivata dalla pandemia, finora ha retto discretamente.”

Ricordiamo – concludono Bonelli e Alemanni – che, secondo uno studio di GreenVestingForum, per ogni euro investito nella Green Economy, questa ne restituisce 1,3 in più (2,3 euro totali) al sistema composto da Paese, investitori e aziende. Per questo chiediamo che il PNRR comprenda gli investimenti per la proroga del Superbonus 110% almeno fino al 2023″.