Il belcanto di Bellini per Romeo e Giulietta

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Un bel successo e calorosi applausi hanno salutato questo nuovo allestimento dell’Opera di Roma de ”I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini, proposta impegnativa e particolare ma affascinante, voluta e diretta con piglio e sensibilità da Daniele Gatti, nuovo direttore musicale del teatro romano con l’idea apprezzabile di costruire un repertorio storico ampio che comprenda appunto anche capolavori come questo del belcanto.
L’opera di Bellini, datata 1830, pur sostanzialmente giocata sull’intensità lirica, sulle arie e la personalità dei cantanti, riesce a mostrare una sua forza intrinseca e coerenza drammaturgica, senza troppe divagazioni nel procedere verso il tragico finale, che del resto l’interessante regia di Denis Krief, che pure ha avuto qualche contestazione, ha saputo ben sfruttare, puntando sui momenti chiave dei recitativi per dare senso anche agli approfondimenti poi introspettivi dei personaggi e dei due protagonisti innanzitutto, Giulietta e Romeo.
La scelta è stata di un cast essenzialmente giovane di alta qualità vocale, con l’uso, ultimo esempio di una tradizione precedente, per i due amanti di due voci femminile, mezzosoprano per Romeo e soprano per Giulietta, rispettivamente le brave e applaudite Vasilisa Bezhanskaya e Mariangela Sicilia. Sono loro, naturalmente, con la musica, a dare sostanza e emozione all’opera e al belcanto, senza però esagerare, in felice contatto con Gatti e l’orchestra che li segue e si ferma quando note tenute, vocalizzi o gorgheggi richiedono il proprio spazio.
Con loro sono da notare assolutamente il Tebaldo di Ivan Ayon Rivas e il Lorenzo di Nicola Ulivieri. Presente ieri sera, alla prima, la sindaca Virginia Raggi. Seguono cinque repliche sino a giovedì 6 febbraio