“EMERGENZA STRAGE STRADALE”

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Sono passati oltre due anni dalla grande manifestazione nazionale per la
prevenzione stradale di Roma 2020, la strage stradale non accenna a diminuire, né
tantomeno a fermarsi, come era negli obiettivi e le speranze che accompagnarono la
nostra iniziativa.
Dalla data della manifestazione a oggi abbiamo dovuto invece contare ancora oltre
4000 vittime e migliaia di feriti gravi e invalidi permanenti. Il nostro accorato appello
purtroppo è caduto ancora nel vuoto. Tutto il nostro impegno non è servito a
risparmiare alla comunità tragedie e dolore che potevamo e dovevamo evitare.
Le strade sembrano essere diventate ancora di più il luogo dove dare libero sfogo
all’ansia e alla frustrazione accumulate in questo drammatico periodo di crisi sanitaria
e sociale.
La forma di queste strade, le loro dimensioni, la carenza, troppo spesso assenza, di
strutture fisiche, strumenti tecnologici, personale e cultura per il controllo e la
moderazione delle velocità e dei comportamenti rendono ancora possibile, anzi, fin
troppo agevole, ogni più efferata azione di guida.
Le tragiche notizie che continuano ad arrivare a getto continuo da tutta la rete viaria
del nostro Paese cadono una dopo l’altra nell’indifferenza generale, politica e
mediatica, rinnovando il dolore in chi è costretto a vedere nella morte di un proprio
caro un sacrificio inutile e accrescendo la preoccupazione per l’incolumità personale e
dei propri familiari in tutti gli utenti della strada, quelli fragili in primis.
Violenza e invasività motoristica non attengono solo alla mortalità stradale ma
anche all’invivibilità degli spazi pubblici urbani, luogo di socializzazione per
eccellenza, relegando, sempre più, nella solitudine delle proprie abitazioni, bambini,
disabili, anziani e cittadini in genere.
I cittadini della strada tornano a mobilitarsi, stavolta a Roma e in tutta Italia, il 21
maggio 2022, respingendo e denunciando con forza, per l’ennesima volta, l’inerzia di
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amministratori locali, decisori politici e di tutte le istituzioni competenti di fronte a un
fenomeno di immane impatto sociale come la strage stradale. Impatto che produce
anche pesanti effetti economici, incidendo nella misura di circa il 2% del bilancio
complessivo statale e sottraendo vitali risorse, dell’ordine di
decine di miliardi di euro ogni anno, alla sanità, la scuola, le infrastrutture, gli
investimenti e molto altro.
Respingiamo e andiamo oltre gli obiettivi internazionali Vision Zero che, proiettati su
spazi temporali così lunghi, significano una inaccettabile dichiarazione implicita di
condanna a morte per migliaia di persone. L’unico target accettabile è Vision Zero
Now tramite subitanea moratoria sul potenziale offensivo delle armi stradali con
immediato adeguamento e controllo delle velocità urbane consentite.

RICHIESTE
Sollecitiamo con decisione le istituzioni a rispondere all’emergenza straordinaria
stradale con interventi urgenti ed immediatamente efficaci:

• impiego delle Forze dell’Ordine, Carabinieri e Polizia in primis anche e
soprattutto in area urbana, per un controllo stringente sui comportamenti di
guida più a rischio, come gli eccessi di velocità, il mancato rispetto delle
utenze vulnerabili (art. 191 Codice della Strada), la sosta illegale e l’uso del
cellulare alla guida.
Oltre al contributo professionale del personale di controllo, il cui organico deve
essere costantemente monitorato e reso adeguato nella consistenza e nella
formazione, è necessario anche un consistente impiego di soluzioni tecniche al
servizio della prevenzione:
• larga diffusione di strumenti tecnologici sia per il controllo delle violazioni
alle norme stradali che per assistenza alla guida:
Scout speed, autovelox, sistemi Tutor, T–Red/Photored, telecamere per
controllo e sanzione illeciti da remoto, avvio sperimentazione ISA– Intelligent
Speed Adaptation, a partire dal parco auto delle varie amministrazioni centrali
e locali e progressivamente su tutto il circolante, altri dispositivi Adas, in
particolare telecamere e sensori periferici per grandi mezzi di trasporto.
• modifiche al Codice della strada che consentano un più efficace impiego delle
tecnologie di controllo, in particolare per la velocità con abolizione dell’obbligo
di segnalazione delle postazioni per la rilevazione della velocità (art. 142, 6
bis);
• una governance del fenomeno strage stradale chiara e definita, con competenze
e prerogative specifiche e all’altezza della situazione;
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• individuazione di un luogo d’incontro/laboratorio tra istituzioni e associazioni
per la concertazione degli interventi e di un organo operativo “alto”, autorevole
e competente, responsabile per la gestione delle politiche a contrasto del
fenomeno della strage stradale.
Le seguenti attività portano risultati nel medio e nel lungo periodo ma hanno
bisogno di essere avviate subito, a partire dall’imprescindibile attività di
sensibilizzazione sociale:
• opera adeguata di comunicazione, formazione ed educazione stradale
PERMANENTE, dai giovani studenti fino ai conducenti, i lavoratori e alle
collettività in genere tramite tutti i canali, modalità e media disponibili.
Introduzione di temi non-tecnici, anche nella formazione dei formatori, come
valutazione situazionale, percezione del rischio, errore umano, sensibilizzazione
alle mobilità e intermodalità sostenibili;
• introduzione del principio di Responsabilità proporzionale, ovvero obbligo di
maggiore attenzione, con relativa attribuzione di responsabilità, in base alle
dimensioni e al potenziale offensivo dell’utente della strada come recentemente
introdotto in UK;
• pacchetto ciclabilità: per gli utenti della bici abolizione dell’obbligo di utilizzo
delle piste ciclabili e del divieto di pedalare affiancati fuori centri urbani,
equiparazione al pedone sugli attraversamenti pedonali in sella, introduzione di
una distanza minima per il sorpasso degli utenti delle bici da parte di auto e
motoveicoli;
• avvio delle opere infrastrutturali per il ridisegno delle aree urbane con la
diffusione delle aree pedonalizzate all’interno di città a disciplina generale 30
km/h, realizzazione e cura di spazi e passaggi pedonali, con particolare
attenzione alla mobilità dei disabili e delle utenze scolastiche, ma anche degli
animali (punti passaggio fauna), sia in città che in ambito extraurbano;
• incentivazione delle modalità di trasporto sostenibili, collettive e leggere,
compresa la micromobilità e logistica di prossimità;
• disincentivo all’uso del mezzo privato come modalità di spostamento di
massa, compreso l’inganno dell’auto elettrica, tramite misure di road e
parking pricing, fiscalità carburanti con proventi destinati al trasporto pubblico
con misure perequative per categorie svantaggiate;
• valutazione delle modalità di applicazione e dei risultati dell’introduzione della
legge sul reato di omicidio e lesioni stradali.
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In attesa di una cortese, importante e urgente risposta, salutiamo cordialmente
I Cittadini della Strada
Associazioni, fondazioni, movimenti, familiari di vittime di violenza stradale, utenti della strada