Crisi di governo, Nobili (IV) a iNews24: “Andare avanti con o senza i 5S e alle elezioni, mai con loro”

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In Europa sono preoccupati per un motivo semplice: noi siamo i principali beneficiari delle risorse del Pnrr. Una quota molto rilevante di queste risorse sono a prestito. E un conto è prestare i soldi con una garanzia come quella di Draghi, tutt’altro conto è prestarli a un altro interlocutore”. Ai microfoni di iNews24Luciano Nobili, deputato di Italia Viva sulla crisi di Governo.

Qual è la sua analisi della crisi politica scatenata dal Movimento 5 Stelle in questi giorni?
Non c’è una sola ragione di merito nella scelta folle e irresponsabile del Movimento 5 Stelle di non votare il decreto Aiuti e la fiducia al Governo Draghi. È una scelta dettata da due ragioni. Da un lato c’è Conte che disperatamente, visto il calo dei consensi del partito, prova a tornare ad esistere su qualche palcoscenico. Dall’altro c’è la pressione esercitata da Travaglio e Di Battista che stanno mettendo in difficoltà il M5S, perché ormai la base residua e ormai consunta pensano di rianimarla andando all’opposizione. Questo per Conte è un bel problema, perché Travaglio e Di Battista che lo spingerebbero a recuperare qualche mezzo punto percentuale nei sondaggi andando all’opposizione. “;

Il Movimento 5 Stelle è diviso sul ritiro dei ministri.
Poi ci sono i ministri in quota 5 Stelle e i parlamentari rimasti con lui che sono sensibili solo al mantenimento della poltrona fino alla fine della legislatura. Quindi Conte non sa che pesci prendere. Anche le modalità che ha scelto sono ridicole. È un teatrino indegno”;

Italia Viva è stata tra i protagonisti della caduta del Governo Conte.
Quando noi, come Italia Viva abbiamo deciso di sfiduciare Conte per portare Draghi facendo il bene del Paese, abbiamo dimesso i ministri e i sottosegretari al Governo. Questo è ciò che fa una forza politica che non vuole più stare in maggioranza. I ministri di Conte invece, non ci pensano nemmeno a dimettersi”;

Tra i motivi della crisi scatenata dal Movimento 5 Stelle, c’è il termovalorizzatore di Roma.
Nel merito lamentano le modifiche o l’estensione del Superbonus. Ed io mi chiedo: possiamo prolungare una misura che come principale risultato ha portato 6 miliardi di euro di truffe? Il secondo tema è il termovalorizzatore a Roma: possibile che gli stessi che hanno condannato la Capitale ad essere sommersa di rifiuti e degrado, odiano la città al punto da non volere neanche permettere a chi sta cercando di risolvere il problema, tra mille difficoltà, di venirne a capo? Sono tutti motivi pretestuosi che nascondono solo la voglia del M5S di non arrendersi alla fine che lo aspetta a breve, quando la parola tornerà ai cittadini e loro saranno cancellati dalla scena politica. Provano e esistere mettendo in difficoltà tutta l’Italia perché perdere la figura di Mario Draghi significa fare un danno all’Italia”;

La notizia delle dimissioni di Mario Draghi ha fatto il giro del mondo.
Dopo Mario Draghi, non ce n’è uno simile. Lui è la massima risorsa che l’Italia ha a disposizione, per prestigio e autorevolezza. Bruciarselo così, per far contenti i 5 Stelle, non si può raccontare all’estero. Tutti i contatti internazionali che abbiamo, sono increduli davanti al fatto che l’Italia possa rischiare di perdere una figura come Draghi che ci ha permesso di tornare centrali in Europa, di assolvere tutti gli impegni che ci siamo presi con il Pnrr. Siamo al lavoro per i traguardi della seconda metà dell’anno e per un intervento, oltre al decreto aiuti, sul potere di acquisto e sul cuneo contributivo e fiscale per permettere di avere salari più alti. Draghi sta facendo cose utili in un momento molto difficile. L’irresponsabilità dei grillini non è solo provare a far cadere il Governo con modalità anche abbastanza ridicole, ma farlo in un momento in cui la crisi energetica, l’inflazione, la guerra, richiederebbe altro”;

C’è preoccupazione in Europa?
In Europa sono preoccupati per un motivo semplice: noi siamo i principali beneficiari delle risorse del Pnrr. Una quota molto rilevante di queste risorse sono a prestito. E un conto è prestare i soldi con una garanzia come quella di Draghi, tutt’altro conto è prestarli a un altro interlocutore”;

Come arriverà (o arriverebbe) il M5S alle elezioni?
Il Movimento 5 Stelle si è disgregato in termini di consenso elettorale. Dal 33%, oggi, secondo i sondaggi, non arrivano nemmeno a doppia cifra. Si è dissolto anche come partito nel Parlamento dopo la scissione di Di Maio, e in più quel poco che resta, è fatto di persone dilaniate all’interno. Da un lato ci sono i poltronari, dall’altro Travaglio, Conte e Di Battista che, chi per strategia per recuperare voti, chi solo per rancore, cercano di fa cadere Draghi. Entrambe le categorie sono un danno per il Paese. Ci hanno portato col reddito di cittadinanza e le truffe a costi inutili pari a 7 miliardi di euro l’anno, il Superbonus, sempre con le truffe, a un costo i 6 miliardi, a una giustizia imbarbarita con le loro battaglie, ci hanno penalizzato sulla possibilità di essere autonomi dal punto di vista energetico con tutti i loro no alle trivelle, no ai gassificatori, no alla Tap”;

Cosa succederà mercoledì in Parlamento, secondo lei?
Draghi non ha bisogno del voto di fiducia perché in questo momento è pienamente in carica e sul dl Aiuti ha ottenuto la fiducia sia alla Camera che al Senato, con voti molto più larghi di un normale Governo, nonostante la mancanza dei vito del Movimento 5 Stelle. Cosa succederà, non lo so. Bisogna capire se si penserà alla convenienza di partito o a quella del Paese. Molti pensano che tornare alle urne in questo momento possa portargli qualche punto percentuale in più, quindi potrebbero far prevalere la convenienza di partito. Per Italia Viva, o resta Draghi oppure non abbiamo alcun timore di andare al voto”;

E cosa farà Draghi?
“L’altro tema è cosa farà Mario Draghi, perché lui è una persona perbene e libera, che detesta questi giochetti e soprattutto ha tanto credito nel mondo da poter fare ciò che vuole. Io auspico che venga in Parlamento, dopo aver giustamente drammatizzato la scelta dei 5 Stelle, con una posizione netta e una lista di cose da fare da qui alla fine della legislatura: legge di bilancio, intervento sui salari, rispetto di tutti gli impegni e riforme da fare per il Pnrr e poi andiamo al voto. Io auspico che tutti dicano sì e che il M5S resti fuori e il Governo continui a lavorare. Ma capisco che Draghi possa voler andare avanti con la stessa compagine con cui ha iniziato questa battaglia, quindi fa bene a pretendere che ci siano tutti”;

Quindi Italia Viva auspica che il Governo Draghi continui…
Con o senza il M5S al Governo e alle elezioni, mai col Movimento 5 Stelle“.