Alleanza Anci e Anbi: nascono i Comuni dell’acqua

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Siglato, alla Camera di Commercio di Roma, il protocollo d’intesa per l’attuazione di programmi in favore della sicurezza

Il consumo eccessivo di suolo, lo spopolamento delle aree interne, l’eccessiva pressione antropica sulle coste e i cambiamenti climatici in atto rendono il territorio italiano estremamente fragile. Da qui l’urgenza di politiche mirate per garantirne la sicurezza e la tutela. L’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) e l’Associazione nazionale Consorzi gestione territorio ed acque irrigue (Anbi) hanno rinnovato, oggi a Roma, presso la Sala del Consiglio della Camera di Commercio, il protocollo d’intesa per l’attuazione di programmi in favore della sicurezza idreogeologica.
A margine della firma dell’accordo, il presidente di Anbi Francesco Vincenzi e il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, sono stati intervistati dal direttore dell’Agenzia Dire, Nico Perrone.
“Un protocollo importante che vuole andare incontro alle esigenze dei territori di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici, che procurano ancora oggi in Italia parecchi danni da dissesto idrogeologico– ha dichiarato il presidente di Anbi, Francesco Vincenzi- un dissesto che va gestito in prevenzione, e proprio attraverso il protocollo d’intesa vogliamo unirci ai sindaci per dare delle risposte ai territori, ai cittadini e alle economie dei territori, di fronte a una sfida importante: spendere le risorse del Pnrr. Risorse che negli anni nel nostro Paese abbiamo sempre fatto fatica a spendere, ma credo che proprio grazie alle sinergie istituzionali nei territori riusciremo a sfruttarle bene, nei tempi che l’Europa ci prescrive”.
Come si legge nell’articolo 2 del protocollo, Anbi e Anci si impegnano a promuovere azioni di sensibilizzazione condivise rispetto alla necessità di assicurare la manutenzione preventiva del territorio, quale strumento per la riduzione del rischio idrogeologico e la corretta gestione delle acque irrigue per la tutela della disponibilità e il risparmio della risorsa. Si impegnano inoltre a sensibilizzare le istituzioni competenti per favorire una politica agricola comune (PAC), che valorizzi la prevenzione del rischio idrogeologico e la biodiversità ambientale, diffondendo la conoscenza delle innovazioni di settore, per favorire la riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Il protocollo “ci dà uno strumento in più, soprattutto per i comuni più piccoli, per mettere a terra i finanziamenti del Pnrr- ha evidenziato il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti- perché spesso soffriamo di mancanza di personale, specialmente nei comuni più piccoli, o di scarsa capacità di progettazione. Quindi avere un ente che ha delle sue diramazioni e consorzi a livello locale, ma che ha una cabina di regia generale per poter progettare e mettere a terra, può dare un aiuto in più per massimizzare le spese. I temi dell’ambito idrogeologico e, soprattutto, delle frane in Italia sono fondamentali. Tante volte non entrano nelle cronache se non quando succede qualcosa; avere la possibilità di fare prevenzione avendo finalmente delle risorse è qualcosa di molto importante”.
La firma del protocollo è stata ospitata dalla Camera di Commercio di Roma, che ha deciso di sostenerlo perché, secondo le parole del presidente Lorenzo Tagliavanti, “l’accordo parla di una cosa importante; lo è sempre stata, ma nel futuro lo diventerà sempre di più: l’acqua”.
“Una risorsa che abbiamo dato per scontata per troppo tempo – ha aggiunto Tagliavanti – perché siamo un Paese fortunato, perché abbiamo tanta acqua e ottima acqua. Ma nel futuro questa grande risorsa potrebbe diventare scarsa, perché ci sono modifiche ambientali e alcuni disastri fatti dall’uomo nei territori. Allora è importante cambiare, soprattutto in questa fase post-pandemica, e riconoscere le cose che sono importanti”.
fonte agenzia Dire.it