SCUOLA. A ROMA CONVEGNO SNALS SU FUTURO E STATO SALUTE COMPARTO

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Affrontare le tante problematiche di oggi
per guardare alla scuola del futuro. Si è svolto oggi a Roma
all’auditorium Barcelo’ Aran Mantegna in via Andrea Mantegna 130
il convegno ‘Politiche per l’Istruzione e la Ricerca. Guardare
oltre la gestione dell’esistente’, a cura dello Snals-Confsal. Un
punto sullo stato di salute dell’intero comparto istruzione,
dalla scuola dell’infanzia, all’università, passando per la
Ricerca, gli Afam e gli Its. Con una particolare attenzione alle
disparità territoriali, ancora troppo marcate nel nostro Paese.
Tanti gli interventi al tavolo dei relatori. Ad aprire i
lavori, dopo un videomessaggio del ministro dell’Istruzione,
Lorenzo Fioramonti, è stato il segretario generale
Snals-Confsal, Elvira Serafini, con una approfondita relazione.
Quindi, la tavola rotonda a cui hanno preso parte il primo
ricercatore, responsabile area Indagini internazionali Invalsi,
Laura Palmerio, lo psicologo e psicoterapeuta, direttore
dell’Istituto di Ortofonologia di Roma, Federico Bianchi di
Castelbianco, e il direttore Svimez, Luca Bianchi. A chiudere,
l’intervista del segretario generale Confsal, Angelo Raffaele
Margiotta. A moderare, la giornalista del Tg2, Manuela Moreno.
“Riteniamo la cultura la spina dorsale della società- ha
detto Serafini- Se vogliamo realmente far ripartire l’Italia,
dobbiamo partire da una riqualificazione di tutto il nostro
comparto. Non ci può essere istruzione se non c’è un’attenzione
all’università, agli enti di ricerca e all’Afam. Siamo un po’
delusi da ciò che è stato mandato a Bruxelles nel Def: per la
scuola, l’università e la ricerca c’è ben poco. Noi chiediamo
con fermezza l’apertura di una nuova stagione contrattuale con
nuove risorse, con un adeguamento all’Eurozona per quelli che
sono gli stipendi di tutto il comparto”.
Il convegno, ha aggiunto Luca Bianchi, “è stato l’occasione
per mettere al centro la scuola in relazione ai divario nord-sud.
Soprattutto nel corso degli ultimi anni, dopo la crisi del 2008,
si è riaperta la forbice in termini di livelli di istruzione”.
Secondo Margiotta invece, per il comparto, “non si riesce a
rimediare a questo divario e a cambiare l’incidenza sul Pil della
spesa dedicata, che ci vede relegati addirittura dopo i paesi
dell’Est”.
Dallo psicoterapeuta Bianchi di Castelbianco, infine, un focus
sui problemi di comunicazione tra giovani e adulti, con i primi
che spesso individuano la scuola come un luogo dove la loro
sicurezza non viene garantita: “I ragazzi vivono il loro mondo,
una dimensione parallela di cui noi adulti non sappiamo
assolutamente nulla. Capiamo qualcosa quando accadono delle
tragedie, allora veniamo piano piano a sapere come queste
avvengono e ci meravigliamo che sia potuto accadere tutto nel
silenzio. Quindi dobbiamo prendere atto di questa realtà
diversa: i ragazzi le loro cose se le tengono, anche quando sono
molto negative, per loro stessi”.