Appello I.N.S.F.O. alle Autorità per la gestione dell’ Emergenza Coronavirus – SARSCoV 2019

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Ogni minimo ritardo nella gestione di questa Pandemia rischia di creare un processo di contagi
destinato a crescere, ad oggi è quanto mai necessario alleggerire le ordinarie Strutture Ospedaliere e
Policlinici, che sono il vero focolaio tra personale sanitario e pazienti.
In relazione all’Emergenza Coronavirus- Sars- CoV 2019, l’I.N.S.F.O. (Istituto Nazionale Superiore
Formazione Operativa di Protezione Civile) nella figura del Presidente Dott. Giovan Battista
Cicchetti Marchegiani, il 7 Marzo 2020 attraverso una pec (indirizzata alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri Dipartimento di Protezione Civile, alla cortese attenzione del Capo Dipartimento della
Protezione Civile Dott. Angelo Borelli) si rendeva disponibile ad attività
di consulenza e supporto per la gestione “Emergenza Coronavirus” con la messa a
disposizione di professionisti ed esperti nel Settore della Protezione Civile con pregressa esperienza
di gestione dell’emergenza e supporto nelle varie situazioni emergenziali che hanno colpito negli
ultimi anni il nostro paese, rigorosamente a titolo non oneroso.
Già dall’inizio dell’emergenza relativa all’Epidemia, oggi Pandemia di Coronavirus COVID 019, il
supporto che proponeva l’I.N.S.F.O. era la propria consulenza ed assistenza esterna per favorire la
realizzazione, in aree periferiche delle zone colpite, di specifiche strutture Ospedaliere da Campo
attrezzate solo ed unicamente per pazienti affetti da Sars – CoV 2019, prevedendo il trasporto dei
pazienti con specifiche procedure di sicurezza e dotando tutti gli operatori impegnati nel gestire
l’Emergenza dei DPI per garantire la loro salute.
Sin da subito si sarebbero dovute allertare le aziende a produrre il materiale per il trattamento
dell’epidemia (dai macchinari per la ventilazione dei pazienti, ai dispositivi di sicurezza per gli
operatori Sanitari e di supporto come mascherine, guanti, tute etc.), facendo immediatamente
accordi anche al livello internazionale per l’acquisto di tali prodotti evitando così la carenza di DPI
e materiali ospedalieri.
I tamponi per stabilire la positività al virus andrebbero fatti, oltre ai casi sintomatici, anche alle
persone ricoverate asintomatiche ma in gravi condizioni di salute.
Ad oggi sono troppe le testimonianze di chi è in prima linea e non ha ricevuto gli adeguati DPI,
inoltre le procedure non univoche nei differenti Ospedali rende inevitabile un peggioramento della
situazione.